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NB. APPUNTAMENTI IMPORTANTIconcorso dei presepi scheda-di-partecipazioneDownloadlettera-del-vescovo-Mauro-per-lโavvento-2020.pdfDownload

Eโ ARRIVATO IL NUOVO CALENDARIO PARROCCHIALE 2020 OTTOBRE AL 2021 SETT. LO TROVERETE NELLE NOSTRE CHIESE OPPURE
TELEFONARE AL 0774420380 EMAIL: PARR.SANGELORUM@ALICE.IT
DOM ADRIAN




La celebrazione dei Sacramenti dellโIniziazione
cristiana (Prima Eucaristia e Confermazione) in entrambe le Diocesi รจ sospesa fino alla Pasqua 2021.



LโORARIO DELLโUFFICIO PARROCCHIALE
telefono 0774420380
email: parr.sangelorum@alice.itDomenica9:00 โ 12:15Lunedรฌ17:00 โ 18:00Martedรฌ17:00 โ 18:00Mercoledรฌ17:00 โ 18:00Giovedรฌ17:00 โ 18:00Venerdรฌ17:00 โ 18:00Sabato17:00 โ 19:0027.-ucd-il-vangelo-in-famiglia-13.09.2020Download

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SOLENNITAโ ASCENSIONE DEL SIGNORE
VII Domenica di Pasqua โ 24 maggio 2020
DOMENICA UNA PAROLA PER VOI
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NORMATIVA PER LA MESSA DOMENICALE FASE 2
Indice
- Pannelli fuori le chiese indicheranno chiaramente le norme igieniche da rispettare. Non si fa alcuna eccezione. Chi non รจ munito dei presidi di tutela non potrร partecipare alla celebrazione.
- Si chiede di arrivare in chiesa per tempo in modo da prendere posto ordinatamente
- Le porte dโingresso e di uscita resteranno aperte, per evitare che i fedeli tocchino la maniglia e che il luogo sia costantemente areato.
- Allโingresso della chiesa i fedeli che non hanno i guanti dovranno disinfettarsi le mani con gli appositi sanificatori.
- La temperatura corporea viene misurata personalmente a casa. Se supera o รจ pari a 37,5 gradi non si puรฒ partecipare alla celebrazione.
- Le acquasantiere sono vuote.
- I fedeli prenderanno posto secondo le indicazioni, riempiendo poco alla volta i posti davanti. ร assolutamente vietato spostare le sedie!
- Allโingresso della chiesa troverete il personale volontario, che salutando calorosamente i fedeli, ma senza dare loro la mano, indicherร loro come comportarsi.
- Il sagrato della chiesa rimane chiuso.
Durante la celebrazione:
- Si eviterร qualsiasi movimento dei fedeli, i lettori (2 ogni Messa) saranno giร nei pressi dellโambone, il cantore e lโorganista presso le rispettive sedi.
- Non saranno distribuiti libri per i canti e foglietti della messa perchรฉ andrebbero disinfettati.
- I lettori proclamano la Parola di Dio con la mascherina e i guanti per evitare qualsiasi contatto col microfono e con il lezionario.
- Non si fa la processione offertoriale.
- Durante la Messa non ci si scambia il segno di pace.
- Per la comunione: Il celebrante si disinfetta le mani e mette la mascherina, prima di distribuire lโeucarestia, mentre i fedeli restano fermi al posto. Siedono quelli che non la ricevono, stanno in piedi quelli che la devono ricevere.
- Il celebrante gira personalmente a distribuirla, lasciando โcadereโ lโEucarestia sulle mani e verificando che il fedele la consumi davanti al Celebrante, evitando qualsiasi profanazione.
Per lโaccoglienza:
Per lโuscita dalla celebrazione:
- Alla fine della messa i volontari della parrocchia tengono aperte le porte di uscita e i fedeli escono rispettando le distanze, fila per fila con calma, senza raggruppamenti e assembramenti.
- Dopo ogni messa saranno igienizzati sedie, porte, microfoni e gli oggetti liturgici

https://www.youtube.com/embed/bMwcsUCpDps?version=3&rel=1&showsearch=0&showinfo=1&iv_load_policy=1&fs=1&hl=it&autohide=2&wmode=transparentPREGARE IN FAMIGLIA DOMENICA V DI PASQUAla-domenica-2020-32-2020-05-10Downloadhttps://www.facebook.com/v2.3/plugins/post.php?app_id=249643311490&channel=https%3A%2F%2Fstaticxx.facebook.com%2Fx%2Fconnect%2Fxd_arbiter%2F%3Fversion%3D46%23cb%3Df2667f193794a28%26domain%3Dparrocchiasantangelo.wordpress.com%26origin%3Dhttps%253A%252F%252Fparrocchiasantangelo.wordpress.com%252Ff3f9ddc4a12d66%26relation%3Dparent.parent&container_width=528&href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fphoto.php%3Ffbid%3D10223082039508172%26set%3Dpcb.10223082044908307%26type%3D3%26theater&locale=it_IT&sdk=joey&width=552https://www.facebook.com/v2.3/plugins/post.php?app_id=249643311490&channel=https%3A%2F%2Fstaticxx.facebook.com%2Fx%2Fconnect%2Fxd_arbiter%2F%3Fversion%3D46%23cb%3Dfe6e24a1b14048%26domain%3Dparrocchiasantangelo.wordpress.com%26origin%3Dhttps%253A%252F%252Fparrocchiasantangelo.wordpress.com%252Ff3f9ddc4a12d66%26relation%3Dparent.parent&container_width=528&href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fphoto.php%3Ffbid%3D10223082038868156%26set%3Dpcb.10223082044908307%26type%3D3%26theater&locale=it_IT&sdk=joey&width=552per le nostre famiglie la recita del santo rosario
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Non abbiamo celebrato la Quaresima nelle nostre chiese, non abbiamo potuto rivivere le liturgie delle domeniche, la Via Crucis al venerdรฌ e le catechesi. I luoghi piรน importanti e amati delle nostre comunitร per la prima volta, nella loro secolare storia, sono rimasti desolatamente vuoti di fedeli e ancora lo saranno, perchรจ non possiamo radunarci neppure per il Triduo, neppure per la Pasqua di Risurrezione. Vivremo il mistero e la veritร di questi eventi ciascuno nelle proprie case, perรฒ insieme a tutta la Chiesa, uniti dallโunico Spirito dโAmore, accesi dalla stessa fede. Ma cercando lโAmato dove Lui รจ, nel pane spezzato e offerto a poveri peccatori, nella scandalosa e insopportabile impotenza del Figlio di Dio sulla Croce, inchiodato e trafitto dagli uomini, forse questโanno capiremo piรน in profonditร la Pasqua di Gesรน. Vulnerabili ed esposti molto piรน di quanto pensavamo, possiamo intuire perchรจ Gesรน si รจ reso vulnerabile ed esposto ai nostri deliri โsenza belare lamentoโ, senza opporre resistenza: fratello, vicino e prossimo di ogni vinto della storia, di ogni uomo in balia dellโuragano, figli senza voce e senza diritti. Possiamo anche capire meglio che siamo piรน uguali di quanto credavamo, e piรน viciniโฆ โQuei posti lร โ, le insicurezze e i drammi di quei popoli cominciamo a conoscerli anche qui, anche noi. Figli dellโunico Padre e fratelli. E Lui a morire per tutti, senza distinzioni. โImparate da me che sono mite e umile di cuoreโ: allora aumenterร la giustizia e fiorirร la pace, allora collaboreremo con il Signore โperchรจ venga il suo Regnoโ e noi impareremo ad amare e a compiere la sua volontร . Questa รจ la vera Pasqua di Gesรน: la Sua vita in noi, la nostra vita in Lui. Eโ cercarlo e incontrarlo dove Lui si trova, non dove noi pensiamo che sia o dove noi lo vorremmoโฆ
Eโ vero, ci mancherร tantissimo non poterci ritrovare per celebrare insieme la Santa Liturgia, รจ come una lama piantata nel fianco, ma questโanno forse, resi piรน umili da tanto dramma e dalla consapevolezza della nostra reale misura, ci sarร piรน facile vedere e amare il Signore anche se rimarremo nelle nostre case. E imparare a riconoscerlo e servirlo dove Lui si trova: nel fratello che ti sorride o che ha bisogno di te, e in lui riconoscere un figlio di Dio, un figlio nel Figlio Gesรน.
Buona Pasqua, insieme al mio abbraccio piรน sincero e caloroso.
A voi vicino, Dom Adrianhttps://www.facebook.com/v2.3/plugins/video.php?allowfullscreen=true&app_id=249643311490&channel=https%3A%2F%2Fstaticxx.facebook.com%2Fx%2Fconnect%2Fxd_arbiter%2F%3Fversion%3D46%23cb%3Df2bbbe3b0c956cc%26domain%3Dparrocchiasantangelo.wordpress.com%26origin%3Dhttps%253A%252F%252Fparrocchiasantangelo.wordpress.com%252Ff3f9ddc4a12d66%26relation%3Dparent.parent&container_width=528&href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fadyadriananton%2Fvideos%2F10222832582111893%2F&locale=it_IT&sdk=joeyun saluto Cristo e Risorto Veramente รจ Risorto
VENERDI OTTVA DI PASQUA SANTA MESSA https://www.pscp.tv/adriananton/1OdJrqRPevpGX?t=43sveglia-pasquale-2020.pdfDownloadpassione-del-signore-2020Downloadcoena-domini-2020.pdfDownload
lunedi santo https://youtu.be/5y0c_UJkRkwsett-santa-2020-martediDownloadhttps://www.youtube.com/embed/ANPxO302vsE?version=3&rel=1&showsearch=0&showinfo=1&iv_load_policy=1&fs=1&hl=it&autohide=2&wmode=transparent


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PREGHIERA IN TEMPO DI CORONAVIRUS
O Dio, in questo tempo di paura, a causa del diffondersi del coronavirus ci rivolgiamo a Te. Ti chiediamo perdono perchรฉ spesso vivendo โcome se Tu non esistessiโ ci ricordiamo di Te soltanto quando siamo stretti dalle necessitร e dai pericoli.
Fa che torniamo a Te con tutto il cuore, guariscici innanzitutto dal virus della nostra incredulitร , del nostro egoismo, e del peccato. Virus che contagia e devasta il mondo piรน di ogni altro.
Quando siamo isolati tra noi e da Te sentiamo il desiderio di incontrarci e di affidarci alla Tua Misericordia, segno evidente che Tu ci hai creati per Te e per vivere da fratelli e sorelle in umanitร .
Ti preghiamo: salvaci da questo virus che ci impaurisce.Salva il Tuo popolo perchรฉ possa tornare a lodarTi insieme nelle nostre comunitร e per le strade. Proteggi e consola i contagiati, gli anziani, chi รจ solo e senza difese immunitarie. Sostieni quanti con generositร si pongono al loro servizio per curarli, illumina quanti ci governano e quanti nel campo della ricerca scientifica stanno cercando le vie per uscire da questo contagio.
Dona a tutti serenitร interiore e la pace del cuore che nasce dallโaffidarsi a Te, Signore delle nostre vite e della storia, che hai dato Te stesso per noi. Accogli nella pienezza eterna della Vita i defunti. Tutto questo Ti chiediamo per intercessione di Maria Santissima Immacolata, di San Giuseppe suo sposo, dei Santi Lorenzo, Agapito e Rosalia nostri celesti patroni. Amen.
+Mauro Parmeggiani Vescovo di Tivoli e di Palestrina Tivoli, 7 marzo 2020




















calendario parrocchiale










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NOVEMBRE 2020
Unโavvertenza importante: non si tratta di schemi sostitutivi dellโomelia nรฉ di materiali che vogliono alleviare la responsabilitร della preparazione personale. Si tratta solo di una condivisione sul Vangelo festivo, un tentativo di pensare insieme la Parola e di sentirla come Parola rivolta a noi! Mi auguro che divenga un piccolo segno per far crescere la comunione del nostro presbiterio.
Don Massimo Grilli
1ยฐ novembre 2020
Solennitร di tutti i santi
Mt 5,1-12a
Introduzione al tema del giorno
Il tema della santitร , nella Bibbia, non ha a che fare con la โperfezioneโ. Santo, nella Bibbia, รจ anzitutto Dio stesso โ e, ultimamente, solo Dio รจ santo – e lo รจ, non a motivo della sua perfezione, ma a motivo della sua โalteritร โ e del suo โamoreโ. ร, infatti, per amore, che il Dio โaltroโ si รจ scelto un popolo e ha deciso di appartenergli. Questo popolo non รจ chiamato alla perfezione, ma a lasciarsi plasmare da Dio. Si comprende allora come i santi per eccellenza sono i poveri, gli `anawim che, nella loro indigenza, si sono messi nelle mani di Dio. ร questo il senso delle beatitudini di Matteo.
Per leggere e comprendere
Prima osservazione. Le beatitudini aprono il discorso della montagna e lo investono di unโatmosfera festosa (Mt 5-7). Proprio questo inizio gioioso, tuttavia, desta qualche domanda perchรฉ, a rigor di logica, รจ strano che un discorso – tutto impostato sullโesigente volontร di Dio – inizi con affermazioni del tipo: ยซbeati i poveri in spiritoโฆ beati i miti, beati i misericordiosiโฆยป. Sarebbe piรน logico se le beatitudini concludessero il discorso: chi osserva la Torah รจ benedetto da Dio e, dunque, beato. E tuttavia, questa anticipazione ha un grande effetto: Matteo vuole dire che il Regno รจ anzitutto grazia. Si puรฒ fare un paragone con i dieci comandamenti. Anchโessi esprimono lโesigente volontร di Dio, ma anchโessi iniziano con ยซIo sono il Signore tuo Dio che ti ho fatto uscire dallโEgitto, dalla schiavitรนยป (Es 20,2). Allโorigine della vita di fede non abbiamo un imperativo, ma un indicativo: Dio ci ha amato e ha concesso misericordia ai suoi eletti.
Seconda osservazione. Lโattesa di un futuro risarcimento (ยซsaranno consolati, saranno saziatiโฆยป) non rende il messaggio di Cristo un oppiaceo per il presente (cf. il pensiero di Marx sul cristianesimo)? No, al contrario, le beatitudini intendono rovesciare le categorie vigenti: quelle dei costruttori di questo nostro mondo, ponendo come pietre angolari della comunitร messianica le pietre scartate! ยซLa pietra scartata dai costruttori diviene testata dโangoloยป (21,42). Dichiarando beate alcune categorie di persone che nellโaccezione comune sono in fondo alla scala sociale, Gesรน offre agli ascoltatori / lettori una nuova percezione della realtร : capovolge le categorie della sapienza umana e mondana, secondo la quale i poveri, gli afflitti, i miti, i perseguitati sono dei perdenti. Mettendo in primo piano i poveri, i miti, i misericordiosiโฆ. non si vogliono affatto addormentare le coscienze, ma si vuole contestare radicalmente lโordine gerarchico del secolarismo, secondo cui contano solo le categorie dominanti.
Terza osservazione. Piรน volte, nelle beatitudini, troviamo il verbo al futuro: โsaranno saziati, saranno consolatiโฆโ. Attenzione perรฒ: nellโaccezione semitica โ diversamente da quella greca (la nostra) – il verbo non viene classificato sulla base del tempo (presente, passato o futuro), ma sulla base della compiutezza o dellโincompiutezza. Nel contesto ebraico, il tempo futuro non corrisponde propriamente a ciรฒ che avverrร , ma a ciรฒ che รจ โincompiutoโ e che lโuomo โ insieme a Dio โ รจ chiamato a compiere nella responsabilitร . Il futuro, insomma, si compirร nel momento in cui lโuomo, nellโobbedienza al suo creatore, realizzerร il Progetto di Dio. Matteo sottolinea in tutto il suo Vangelo lโยซetica della responsabilitร ยป.
Domande per attualizzare
- Quali sono le categorie di giudizio su cui si basa la mia comunitร cristiana per
valutare gli eventi e le persone? Quelle espresse nelle beatitudini oppure quelle del dominio ?
- Matteo pone come criterio di valutazione i diritti degli ultimiโฆ Dio รจ al centro del
villaggio quando lโuomo, ogni uomo, non รจ cacciato in periferia. ร cosรฌ anche per noi?
3. In un contesto sempre piรน narcisista e contrassegnato dalla logica del โselfieโ cosa significa concretamente per me/per noi ยซetica della responsabilitร ยป?
8 novembre 2020
XXXII Domenica del tempo ordinario
Mt 25,1-13
Introduzione al tema del giorno
La ricerca di Dio รจ uno dei temi piรน affascinanti e impegnativi dellโesperienza umana. Santi e peccatori, credenti e laici, letterati e uomini comuniโฆ, tutti avvertono โ prima o poi โ la nostalgia di un Volto, che affascina e inquieta, cattura ed esige. Le letture di questa domenica presentano la ricerca e lโattesa come un distintivo essenziale del credente. Di fronte alle molteplici necessitร dellโuomo, al credente non รจ certo permesso chiudere gli occhi, ma neppure รจ consentito abbandonarsi ai facili richiami dellโimmediato, del โtutto e subitoโ. Il credente non puรฒ ignorare lโimportanza dellโattesa e della responsabilitร .
Per leggere e comprendere
Per comprendere la parabola evangelica รจ importante il contesto letterario in cui essa รจ inserita. Abbiamo un trittico: alla sua comunitร che, dopo gli entusiasmi iniziali dellโadesione a Cristo, rischiava il sonno e la pigrizia, Matteo ricorda il dovere della vigilanza, mediante tre parabole, che vertono tutte sul tema dellโattesa: il servitore che attende il ritorno del suo signore (24,45-51), le dieci vergini sagge che vanno incontro allo sposo (25,1-13) e i servitori che mettono a frutto i talenti affidati (25,14-30). Nel tempo che separa il presente dalla fine, tutti questi personaggi sono presentati come modelli di fedeltร responsabile. La Parola di questa domenica ci invita, dunque, ad approfondire il tema che abbiamo iniziato a sviluppare nella festa dei santi.
Lโetica della responsabilitร รจ un connotato fondamentale del Vangelo di Matteo, il Vangelo dellโ ยซortoprassiยป. Per Matteo non basta lโยซortodossiaยป, il dire โSignore, Signoreโฆโ: (Mt 7,21). Lโattesa cristiana non deve impregnarsi nรฉ della pigrizia irresponsabile di fronte agli eventi che segnano la vita dellโuomo, nรฉ della voracitร che tutto brama e distrugge. La sicurezza di andare incontro allo sposo rende i cristiani delle sentinelle attente e sensibili, che sanno scrutare nella notte e sanno aspettare il tempo della visita, senza venir meno alla fedeltร al proprio compito quotidiano. A una comunitร distratta, che dimentica il compimento della sua esistenza, Matteo ricorda che lโincontro con il Cristo avviene lร dove si รจ posti, nel rapporto di responsabile dedizione al compito a cui siamo stati chiamati. Perchรฉ รจ proprio lรฌ che lo sposo ci viene incontro.
E tuttavia, con questa parabola, lโorizzonte entro il quale Matteo colloca il motivo della responsabilitร fattiva รจ quello dellโamore sponsale. La responsabilitร dellโattesa si colora di nostalgia e amore, affetto e desiderio di relazione. Lโattesa cristiana non puรฒ essere scambiata per un coacervo di precetti da adempiere anonimamente. La storia del singolo, come quella della comunitร credente, sono contraddistinte da un legame che va ben oltre gli adempimenti puramente giuridici e impersonali. Colui che viene รจ lo sposo e la storia – qualsiasi storia โ diventa una storia nuziale.
Domande per attualizzare
- Qual รจ la situazione della comunitร dove sono inserito/a? Si tratta di una religiositร tutta
impregnata di attivismo o cโรจ ancora spazio per lโattesa, la riflessione sulla Parola, lโincontro con Dio?
- Possiamo considerarci ancora โcercatoriโ di Dio o siamo tra i โpossessoriโ, ritenendo di
conoscerlo, averlo dalla nostra parteโฆ?
- Le nostre celebrazioni sono ancora ricerca di un incontro dโamore, un incontro sponsale
oppure sono ormai solo ambiti che rimbombano di vuoto?
- Abbiamo ancora la nostalgia di โQualcuno che ci attendeโ?
15 novembre 2020
XXXIII Domenica del tempo ordinario
Mt 25,14-30
Introduzione al tema del giorno
Le letture di questa domenica procedono nel solco scavato giร nella precedente. Anche la parabola odierna, che segue quella delle dieci vergini, insiste sul tema dellโattesa โresponsabileโ; tema che era stato al centro della nostra attenzione domenica scorsa. E tuttavia, in questo costante ritorno di temi e motivi, si aprono sempre orizzonti nuovi e il servitore con un solo talento – su cui cade lโaccento del racconto โ esprime bene il cosa fare con il poco che abbiamo tra le mani.
Per leggere e comprendere
In linea con le due parabole precedenti che si trovano nello stesso capitolo 25 di Matteo, anche questa terza parabola sui due servi โfidร tiโ e il terzo โpusillanimeโ pone in forte contrasto le due possibilitร che i credenti hanno davanti a sรฉ nellโassolvimento del loro compito di responsabilitร nei confronti della storia. I talenti investiti dai primi due servi e quello sotterrato dal terzo sono le due strategie possibili di fronte al compito che ci รจ stato assegnato.
Il racconto di Matteo va nella direzione dei diversi carismi assegnati a ciascuno e, pertanto, si potrebbe forse rinvenire unโanalogia con il testo di Paolo in 1 Cor 12. E tuttavia, il punto saliente del racconto matteano รจ nellโatteggiamento del terzo servo, che depone davanti al padrone il talento inutilizzato. Lโintenzione del testo รจ evidente: il mio compito consiste in ciรฒ che mi รจ stato assegnato, nel compito che la vita ha posto nelle mie mani. Martin Buber direbbe: ยซรจ sotto la stufa di casa nostra che รจ sepolto il nostro tesoroยป e Romano Guardini, analogamente: ยซโฆ sono stato dato: non semplicemente come uomo, ma come questo uomoโฆ In tal modo tuttavia รจ posto anche un compito: ho il dovere di essere quello che sonoยป.
La paura del servo รจ alla base della sua โpusillanimitร โ. La paura non apre mai orizzonti nuovi, ma ingabbia lโuomo in atteggiamenti difensivi e infecondi. ร vero che, mai come oggi, abbiamo avvertito la precarietร dei processi storici, che erano nati allโinsegna dellโottimismo nello sviluppo e nel progresso. ร vero che ci sono ragioni molteplici che ci spingono ad avere paura. E tuttavia, ci rendiamo conto che siamo stati dati non per evadere dai nostri compiti, ma per esserne responsabili. Quello che ci รจ chiesto non รจ una fiducia infantile nelle risorse umane, ma una responsabilitร fondata sul compito che Dio ha assegnato alla vita di ciascuno.
Bisogna fare attenzione a non svilire la parabola riducendola a un insegnamento puramente umano, come se si trattasse di โsviluppare i propri talentiโ, โvincere la pigriziaโ, โfare qualcosa di utileโ, ecc.
Il punto รจ biblico e teologico: quello che sono, lo sono grazie a una Sapienza e un Amore che mi precedono. La fedeltร a questo Amore รจ il punto fermo della mia esistenza: di ciรฒ che sono e di ciรฒ che opero.
Domande per attualizzare
1. Qual รจ la percezione che ho di me stesso, della mia vita e del mio lavoro? In altre parole, cosa
ho posto a fondamento della mia esistenza e della mia consistenza?
- Qual รจ il mio impegno nei confronti della terra in questa precisa situazione storica in cui Dio
mi ha posto? Guardo solo ai miei interessi e vivo rinchiuso nel mio piccolo orizzonte oppure allargo lo sguardo allโorizzonte di Dio?
- Quale atteggiamento ho con il profitto, il benessere, โฆ? Lo sfruttamento della terra non รจ
una perversione della parabola dei talenti?
22 novembre 2020
Festa di Cristo Re
Mt 25,31-46
Introduzione al tema del giorno
Nella Bibbia, la regalitร di Dio ha unโaccezione assai diversa da quella odierna. Nel contesto biblico, il re รจ colui che difende i piรน deboli e rende giustizia ai poveri davanti ai soprusi dei potenti. Uno dei motivi del fallimento della monarchia in Israele รจ stato proprio lโessere venuti meno a questi compiti. Nel Nuovo Testamento, โil Regno di Dioโ annunciato da Gesรน non perde i connotati dellโAntico: il Regno che Gesรน proclama appartiene ai piccoli e ai poveri, ai miti, ai perseguitati a causa della giustiziaโฆ In questa ottica, dire Regno di Dio รจ lo stesso che dire gratuitร e libertร , giustizia e pace.
Per leggere e comprendere
Il brano di Matteo 25 rappresenta uno di quegli affreschi che hanno segnato la storia dellโumanitร : non solo nel pensiero religioso, ma anche nella pittura, nella musica, nel cantoโฆ
Il quadro รจ dipinto con tinte forti e impressionanti. Davanti al Figlio dellโuomo,che troneggia al centro, si dispongono โ in due pannelli successivi e paralleli โ le schiere dei giusti e degli empi. Tutto il racconto si muove verso quel momento supremo in cui il Figlio dellโuomo svela ad ambedue i gruppi di essersi identificato con iโpiรน piccoliโtra gli uomini: ยซIn veritร vi dico, ogni volta che avete fatto (non avete fatto) queste cose a uno solo di questi miei fratelli piรน piccoli, lโavete fatto (non lโavete fatto) a meยป.
Lโidentificazione tra il re giudice โ maestoso e sovrano โ e โi fratelli piรน piccoliโlascia sbalorditi. In qualche testo del Talmud abbiamo la sequela di Dio illustrata dal comportamento verso i poveri: ยซโฆ Come Dio ha vestito quelli che erano nudi (Adamo ed Eva), vesti anche tu quelli che sono nudi; come Dio ha visitato gli ammalati (Abramo), tu pure visita gli ammalati; come Dio ha consolato gli afflitti (Isacco), consola anche tu gli afflitti; come Dio ha seppellito i morti (Mosรจ), tu pure seppellisci i mortiยป. Ma nel testo di Matteo non abbiamo semplicemente una imitatio Dei e neppure un programma messianico a favore dei poveri: qui il Messia giudice considera fatto a sรฉ lโatto di amore compiuto o negato verso i piรน piccoli tra gli uomini; qui la dignitร escatologica del Figlio dellโuomo e lโโindegnitร โ del povero si sposano indissolubilmente.
Lโelemento di sorpresa rivela lo scandalo del Regno! Non รจ un caso che il testo del cosiddetto โgiudizio universaleโ preceda immediatamente il racconto della passione. Si tratta di un chiaro segnale: nel tempo dellโattesa, che precede il ritorno glorioso di Cristo, nel tempo che ci separa dallโincontro finale, il Figlio dellโuomo รจ il crocifisso, e lo si incontra nelle persone che portano la croce: affamati, assetati, stranieriโฆ Ci piaccia o no, รจ questo il corteo vittorioso di Cristo re. Lโincontro con il regno di Dio avviene sulle strade di questa umanitร stracciata, ferita, calpestataโฆ perchรฉ essa รจ il sacramento di Dio in terra.
Domande per attualizzare
1. In quale dei due gruppi che stanno davanti al Figlio dellโUomo mi riconosco?
2. Come esercito la potestร che mi รจ stata affidata sulla comunitร e sulle persone di cui sono responsabile? La regalitร di Cristo ha a che fare con lโesercizio dellโautoritร che, sulla scia degli insegnamenti del Maestro, รจ servizio e cura dei piccoli. Lo รจ anche per me / per noi?
3. Come educo la sensibilitร delle persone ai valori cristiani presentati in questa pagina del Vangelo ?
29 novembre 2020
Prima Domenica di Avvento
Mc 13,13-37
Introduzione al tema del giorno
Immerso nel turbinio degli eventi che accadono, lโuomo di oggi rischia di perdere il sentimento che pervade il tempo liturgico dellโAvvento: il sentimento dellโattesa. Vivere lโattesa รจ, insieme, nostalgia e compito. Nostalgia, perchรฉ la comunione con Dio โ come quella con le persone che amiamo โ non si misura solo sul metro degli impegni condivisi, ma anche sulla capacitร di vivere lโassenza, alimentando il desiderio; compito, perchรฉ per Colui che viene va alimentata senza che lโamore per la terra, e per il giorno che ci รจ dato, venga danneggiato o diminuito. Le letture della prima domenica di avvento stimolano a riflettere su questo tema.
Per leggere e comprendere
Il passo del vangelo marciano appartiene al cosiddetto โdiscorso escatologicoโ (Mc 13): un genere letterario piuttosto trascurato e malinteso. Va subito detto che non si deve confondere lโescatologia con un aleatorio viaggio nel futuro del mondo e dellโuomo, come se si trattasse, essenzialmente, di una parola sulla โfineโ che verrร , in un futuro ignoto e misterioso. In realtร , lโescatologia si presenta come sapienza di vita, insegnamento per superare i momenti difficili, i momenti di passaggio e di crisi, che quotidianamente si presentano alla nostra porta. Non รจ a caso che lโappello alla vigilanza si trovi, in Marco, immediatamente prima del momento estremamente critico della passione (Mc 14-16), dove i discepoli sono trovati addormentati. Nella vita di ciascuno di noi, esistono situazioni in cui il tener duro, nella fedeltร al proprio compito, diventa lโunico modo per tenere vivo il legame con qualcuno che non รจ piรน lรฌ dove noi siamo.Ed รจ proprio questo che Marco intende quando parla di vigilanza. Lโโatteggiamento escatologicoโ dei cristiani รจ estremamente importante e consiste nel vigilare in ogni momento; nel non addormentarsi, come i discepoli nel Getsemani, lasciandosi sfuggire il kairรฒs, come lo definisce Marco, il โmomento opportuno, decisivoโ.
Lโimmagine del portinaio che attende vigile รจ particolarmente efficace, in un tempo di crisi. Il portinaio รจ in un posto cruciale e il suo compito รจ prezioso in momenti cruciali. ร una sentinella che osserva, discerne e interviene. In ultima istanza, la sicurezza della casa dipende da lui, quando il padrone รจ assente. Marco si rivolge a tutti i cristiani, perchรฉ siano come il portinaio, e svolgano il loro compito di sentinelle, soprattutto in momenti critici, come quello che viviamo.
Chi vigila ha occhi grandi e penetranti, che sanno scrutare nella notte, cogliendo i segni del Signore che viene. Chi attende non si dissolve nel presente, pur amandolo, ma non si aliena nemmeno nel futuro, pur preparandolo. Chi attende veramente scruta nei crepacci della storia, sapendo che a ogni kairรฒs,a ogni โmomento decisivoโ, corrisponde un compito, e che questo รจ lโunico modo per mantenere la comunione con Colui che aspettiamo.
Domande per attualizzare
1) Cosa significa attendere il Natale in questo momento di crisi esistenziale, economica e sociale?
2) Sono un uomo che vive la sua vita immerso in un andirivieni continuo di esperienze e situazioni che capitano oppure so ancora vigilare, discernere, sperare?
3) La mia comunitร cristiana รจ una comunitร che sa ricominciare da zero, senza cibarsi di illusioni
e senza abbattersi nelle delusioni ?
4) Andiamo incontro al Signore con progetti alternativi a quelli del mondo oppure viviamo a rimorchio, assuefatti ai modelli mondani e agli idoli che vengono quotidianamente propinati?


Scheda allegata al Modello CU
Chi puรฒ firmare?
Coloro che possiedono solo redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati, attestati dal modello CU e sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi.
Come scegliere?
Utilizzare lโapposita scheda allegata al modello CU e:
- nel riquadro relativo alla scelta per lโotto per mille, firmare nella casella โChiesa cattolicaโ, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta.
- Firmare anche nello spazio “Firma” posto in basso nella scheda.
Nel caso in cui, per qualsiasi ragione, non si disponga della scheda allegata al modello CU, sarร possibile utilizzare per la scelta la apposita scheda presente allโinterno del Modello REDDITI.
In tal caso, negli appositi spazi della scheda dovranno essere indicati anche il Codice Fiscale e le generalitร del contribuente. Per effettuare la scelta:
- nel riquadro relativo alla scelta per lโotto per mille, firmare nella casella โChiesa cattolicaโ, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta.
- Firmare anche nello spazio “Firma” posto in fondo alla scheda nel riquadro โRISERVATO AI CONTRIBUENTI ESONERATIโ.
La scheda รจ liberamente scaricabile dal sito internet dellโAgenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.gov.it โ sezione: strumenti โ modelli) e anche in allegato.
Quando e dove consegnare?
- Consegnare entro il 30 novembre solo la scheda con la scelta, in una busta chiusa, che deve recare cognome, nome, codice fiscale del contribuente e la dicitura “Scelta per la destinazione dell’otto, del cinque e del due per mille dell’Irpefโ (*) secondo una delle seguenti modalitร :
– presso qualsiasi ufficio postale. Il servizio di ricezione รจ gratuito. Lโufficio postale rilascia unโapposita ricevuta.
– ad un intermediario fiscale abilitato alla trasmissione telematica (commercialisti, CAF). Gli intermediari devono rilasciare, anche se non richiesta, una ricevuta attestante lโimpegno a trasmettere le scelte; inoltre hanno facoltร di accettare la scheda e possono chiedere un corrispettivo per il servizio.
- Inoltre รจ possibile trasmettere la scelta direttamente via internet entro il 30 novembre.
(*) La dicitura completa รจ necessaria anche se si sceglie di firmare solo per la destinazione dellโotto per mille.
Modello 730
Premessa
Il modello 730 precompilato viene messo a disposizione del contribuente, a partire dal 15 aprile, in unโapposita sezione del sito internet dellโAgenzia delle entrate http://www.agenziaentrate.gov.it. Per accedere a questa sezione รจ necessario essere in possesso del codice Pin rilasciato dallโAgenzia delle Entrate. Il contribuente puรฒ accedere alla propria dichiarazione precompilata anche tramite il proprio sostituto che presta assistenza fiscale oppure tramite un CAF o un professionista abilitato. In questo caso deve consegnare al sostituto o allโintermediario unโapposita delega per lโaccesso al 730 precompilato.
Per chi รจ messo a disposizione il modello 730 precompilato?
In linea generale, il 730 precompilato รจ messo a disposizione dei contribuenti che โ oltre ai redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati – possiedono altri redditi da dichiarare con questo modello e/o hanno oneri deducibili/detraibili, non hanno la partita IVA e possono avvalersi dellโassistenza fiscale del proprio sostituto dโimposta (datore di lavoro o ente pensionistico) oppure di un CAF o di un professionista abilitato.
Modalitร di presentazione
Presentazione diretta allโAgenzia delle Entrate
Se il contribuente intende presentare il 730 precompilato direttamente tramite il sito internet dellโAgenzia delle entrate deve anche compilare il modello 730 โ 1 con la scelta per la destinazione dellโ8, del 5 e del 2 per mille dellโIrpef (anche se non esprime alcuna scelta).
Presentazione al sostituto dโimposta
Chi presenta la dichiarazione al proprio sostituto dโimposta che presta lโassistenza fiscale deve consegnare, oltre alla delega per lโaccesso al modello 730 precompilato, il modello 730-1 con la scelta, in busta chiusa.
Puรฒ anche essere utilizzata una normale busta di corrispondenza recante la dicitura โScelta per la destinazione dellโotto, del cinque e del due per mille dellโIrpefโ, il cognome, il nome e il codice fiscale del dichiarante. La dicitura completa รจ necessaria anche se si sceglie di firmare solo per la destinazione dellโotto per mille.
Il contribuente deve consegnare la scheda anche se non esprime alcuna scelta, indicando il codice fiscale ed i dati anagrafici. In caso di dichiarazione in forma congiunta i rispettivi modelli 730 -1 sono inseriti dai coniugi in due distinte buste. Su ciascuna busta vanno riportati i dati del coniuge che esprime la scelta.
Presentazione al CAF o al professionista abilitato
Chi si rivolge a un CAF o a un professionista abilitato deve consegnare, oltre alla delega per lโaccesso al modello 730 precompilato, il modello 730-1 con la scelta, in busta chiusa. Il contribuente deve consegnare la scheda anche se non esprime alcuna scelta indicando il codice fiscale ed i dati anagrafici.
Termine di presentazione
Il Modello 730 precompilato ed il modello 730-1 devono essere presentati entro:
– il 7 luglio nel caso di presentazione al sostituto dโimposta.
– il 23 luglio nel caso di presentazione al CAF o al professionista.
Inoltre, il contribuente puรฒ presentare allโAgenzia delle Entrate il modello 730 precompilato e il 730-1 direttamente via internet entro il 23 luglio. I termini che scadono di sabato o in un giorno festivo sono prorogati al primo giorno feriale successivo.
Modello 730 ordinario (non precompilato)
Il contribuente che riceve il modello 730 precompilato non รจ obbligato ad utilizzarlo. Puรฒ infatti presentare la dichiarazione dei redditi con le modalitร ordinarie (utilizzando il modello 730 ed il Modello 730-1 con la scelta oppure il modello REDDITI e la relativa scheda con la scelta).
Il contribuente che non riceve il modello 730 precompilato (ad esempio perchรฉ lโAgenzia delle Entrate non รจ in possesso di alcun dato da riportare nella dichiarazione dei redditi) deve presentare la dichiarazione dei redditi con le modalitร ordinarie utilizzando il modello 730 ed il modello 730-1, ove possibile, oppure il modello REDDITI e la relativa scheda con la scelta, sempre che non rientri nei casi di esonero.
A chi si presenta
Il modello 730 ordinario puรฒ essere presentato al sostituto dโimposta che presta lโassistenza fiscale, al CAF o al professionista abilitato.
Quando si presenta
Il 730 ordinario ed il modello 730-1 con la scelta si presentano con gli stessi termini descritti in precedenza per il 730 precompilato e dunque entro:
– il 7 luglio nel caso di presentazione al sostituto dโimposta.
– il 23 luglio nel caso di presentazione al CAF o al professionista.
I termini che scadono di sabato o in un giorno festivo sono prorogati al primo giorno feriale successivo.
Modello REDDITI
La scelta viene effettuata utilizzando lโapposita scheda, presente allโinterno del modello REDDITI, che deve essere usata sia in caso di obbligo di presentazione della dichiarazione sia in caso di esonero.
Negli appositi spazi della scheda dovranno essere indicati anche il Codice Fiscale e le generalitร del contribuente.
Chi puรฒ firmare?
I contribuenti che non scelgono di utilizzare il modello 730 per la dichiarazione dei redditi oppure i contribuenti che sono obbligati per legge a compilare il modello REDDITI.
Come scegliere?
Firmare nella casella โChiesa cattolicaโ facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta, nellโapposito riquadro denominato “Scelta per la destinazione dellโOtto per mille dellโIrpefโ posto nella scheda.
Quando e dove consegnare?
Il modello e la scheda possono essere predisposti da qualsiasi intermediario fiscale abilitato alla trasmissione telematica (commercialisti, CAF), che provvederร anche allโinvio della dichiarazione entro il 30 novembre. ร importante comunque ricordare allโintermediario fiscale la propria scelta per la destinazione dellโotto per mille.
Chi invece predispone da solo il modello, deve effettuare la consegna via internet entro il 30 novembre, ovvero, se non รจ obbligato all’invio telematico, presso qualsiasi ufficio postale dal 2 maggio al 30 giugno.
E IL CINQUE E DUE PER MILLE?
In tutti e tre i modelli troverete anche lo spazio per destinare il cinque e il due per mille. ร una possibilitร in piรน che non esclude o modifica la firma dellโotto per mille. Lโinvito รจ a firmare lโotto per mille come sempre e, per chi vuole, aggiungere anche la scelta del cinque e due per mille.


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HALLOWEEN O FESTA DI TUTTI I SANTI?
SantโAngelo Romano 31 ottobre 2019
Da pochi anni in Italia, si festeggia Halloween, anche nel nostro piccolo paese di SantโAngelo Romano รจ arrivata questa โnovitร โโฆ che piace per il suo โdolcetto-scherzettoโ a piccoli e grandi!
Senza sapere perรฒ che รจ una ricorrenza di origine celtica celebrata la sera del 31 ottobre esportata negli Stati Uniti dagli emigranti irlandesi spinti dalla terribile carestia dellโ800 che, si diressero numerosi nella nuova terra. Tale festa, nel XX secolo ha assunto negli Stati Uniti le forme spiccatamente macabre e commerciali con cui รจ diventata nota oscurando progressivamente i significati originari.
La festa celtica di Samhain, il nome della festivitร deriva dallโantico irlandese e significa approssimativamente โfine dellโestateโ, in quanto, il calendario celtico in uso 2000 anni fa in Inghilterra, Irlanda e Francia settentrionale, lโanno nuovo incominciava il 31 ottobre.
In questo periodo dellโanno, i frutti dei campi erano assicurati, il bestiame era stato ben nutrito e le scorte per lโinverno erano state preparate. La comunitร celtica quindi, aveva usanza di riposarsi e ringraziare gli dei per la loro generositร . La morte era il tema principale della festa, in sintonia con ciรฒ che stava avvenendo in natura: durante la stagione invernale la vita sembra tacere, mentre in realtร si rinnova sottoterra dove tradizionalmente, tra lโaltro, riposano i morti. Samhain era dunque, una celebrazione che univa la paura dei morti e degli spiriti allโallegria dei festeggiamenti per la fine del vecchio anno. Durante la notte del 31 ottobre si tenevano dei raduni nei boschi per la cerimonia dellโaccensione del fuoco sacro e venivano effettuati sacrifici animali. Vestiti con maschere grottesche, i celti tornavano al villaggio, facendosi luce con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci del fuoco sacro. Dopo questi riti festeggiavano tre giorni mascherandosi con le pelli degli animali uccisi per spaventare gli spiriti.
Attraverso le conquiste romane, cristiani e celti vennero a contatto e lโevangelizzazione portรฒ con sรฉ un nuovo concetto della vita, molto distante da quello celtico. Halloween, non fu completamente cancellata, ma fu in qualche modo cristianizzata, tramite lโistituzione del giorno di Ognissanti il 1ยบ novembre, e in seguito, della commemorazione dei defunti il 2ยบ novembre. Fu circa nel IX secolo d.c. che la festa di Ognissanti venne ufficialmente istituzionalizzata e quindi estesa in tutta la Chiesa, per opera di Papa Gregorio IV.
Lโintento รจ proprio questo, nel nostro piccolo oratorio della Parrocchia di S. Maria e S. Biagio, quello di cristianizzare ed evangelizzare โHalloweenโ, ancora una volta …attraverso il gioco far comprendere e far catechesi su cosa sia la festa di Ognissanti, riscoprire lo spirito cristiano di grandi e piccoli offuscato dal consumismo e dal marketing che il mondo intorno a noi ci offre!
I giochi a tema che si sono svolti nel 2ยบ giorno di oratorio, aiutano i bambini ad imparare ad essere โsantiโ perchรฉ informati su quali comportamenti ci aiutano ad essere โonesti cittadini e buoni cristianiโ, imparano a vivere e a riconoscere i modelli da seguire che, il Signore ha scelto per mostrarci la via, la veritร e la vitaโฆ da percorrere in questo pellegrinaggio terreno. Anche il nostro โdolcetto-santinoโ, fatto per le vie del paese il 31 ottobre nellโultimo giorno di oratorio, porta con sรฉ una profonda idea di catechesi โฆ lasciando lโimmagine del santo con la preghiera vogliamo evangelizzare: ricordando che tutti noi siamo in cammino per la santitร …Cristo ci chiama a sรฉ, ognuno con i propri talenti, per dare un proprio contributo allโedificazione del Regno di Dio.
Riscoprire una tradizione prettamente cristiana รจ un dovere che hanno tutte le comunitร cristiane, nei confronti delle nuove generazioni. Noi ci mettiamo del nostro!
#conpietropietrevive

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ore 19.00: Preghiera di inizio del Convegno;
Presentazione della Prima Lettera di Pietro e suoi risvolti pastorali, a cura di Mons. Marco Frisina, Biblista della Diocesi di Roma;

lettera-di-indizione-dellanno-giubilare-della-cattedrale-di-tivoli.pdfDownload




#compagniaaccentoaccent




“CON PIETRO, PIETRE VIVE” ๐งฑ๐
COSTRUIAMO IL NOSTRO FUTURO!!!

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LETTERA PASTORALE “SEMPRE PRONTI A RENDER RAGIONE DELLA SPERANZA” PER L’ANNO PASTORALE 2019-2020
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๏ปฟ


๏ปฟ
buona settimana santa


Benedizioni delle case e delle famiglie
sabato 23-30 marzo e 6 aprile
ore 9-13
vi arriverร una busta con un questionario che riconsegnate al sacerdote ….spero che ci siete …
nb scrivete la vostra email …
๏ปฟ

๏ปฟ
1ยฐ domenica quaresima
via crucis oratorio




le benedizioni delle case avveranno il giorno 23 marzo e a seguire i sabati fino alla domenica delle Palme

Messaggio per il tempo di QUARESIMA e di PASQUA 2019
In piedi fratelli … il Signore ci ama per quello che siamo ai suoi occhi โ… nessuno ti ha condannato, neanchโio ti condanno: va e non peccare piรนโ (Gv 8, 7.11)
Carissimi fratelli e sorelle,
Allโinizio della mia Quaresima ho sentito il bisogno di rivolgermi con questa lettera presentando la parola conversione ed i momenti per renderla viva ed efficace: ovviamente il primo ad averne bisogno sono io, e chiedo al Signore di esserne testimone.
Presento il termine conversione, primo impegno richiesto da Gesรน per seguirlo come discepoli, attraverso tre momenti: partenza, percorso e meta. Forse la scansione puรฒ apparire incoerente, ma secondo me, si tratta dellโesatto ritmo della vita credente: non si parte da Dio, ma a Dio si arriva percorrendo la via della prossimitร .
Il punto di partenza: convertirsi a sรฉ stessi
A prima vista questa conversione puรฒ sembrare alquanto strana, potrebbe essere interpretata come un ripiegamento narcisistico su sรฉ stessi: non รจ cosรฌ! Non possiamo e non potremo mai fare a meno del nostro โioโ: รจ con lโio che ci identifichiamo e siamo identificati, anche da Dio, che giร pensava a noi prima della creazione del mondo. Potrebbe capitarci di pensare che il cammino spirituale richieda come primo passo lโuscita dallโio: invece no, il Vangelo ci consiglia di entrare nellโio. Se prendiamo la parabola del Padre misericordioso, leggiamo che il figlio minore, dopo essere andato via di casa, comincia a pensare al suo ritorno solo dopo essere rientrato in sรฉ stesso (Lc 15,17). Un rientrare che non corrisponde ad un crogiolarsi inerte e passivo sullโego, ma al lasciarci incontrare da quel Dio che, come diceva S. Agostino, รจ piรน intimo a noi di noi stessi e aprirci allโaltro che รจ lโimmagine incarnata del Signore Gesรน.
La conversione a sรฉ รจ quella che il filosofo Mounier chiamava โconversione intimaโ. Si tratta di tornare a quella parte piรน intima di noi, laddove Dio, nel segreto del nostro cuore, ci parla e ci scalda col suo amore come fece col popolo dโIsraele nel deserto. Convertirsi a sรฉ stessi รจ ritornare allโessenziale, alla propria povertร creaturale e fragilitร esistenziale per fare i conti, senza paure, con i propri limiti: rappacificati con sรฉ stessi ci sentiremo come dei bimbi portati in braccio dal nostro Dio che ci รจ padre e madre, e scopriremo di essere tutti fratelli.
La conversione interiore ci fa scoprire che non siamo amati per quello che facciamo, ma per quello che siamo agli occhi di Dio, il quale vede in noi il volto del suo Figlio Gesรน Cristo: quanta pace troviamo facendo esperienza di essere figli nel Figlio!
Grazie a questa consapevolezza possiamo liberarci da tutte quelle false immagini (idoli, le chiama la sacra Scrittura) che ci siamo costruiti seguendo piรน la logica del potere e dellโapparire che quella dellโumile abbandono creaturale e filiale. Ci libereremo dal giudizio altrui, dallo sguardo indiscreto di chi tenta di far violenza alla nostra intimitร e allo spazio della nostra coscienza.
Oltre alla parabola del Figliol prodigo la conversione interiore รจ espressa nel Vangelo dallโincontro di Gesรน con la donna portata in giudizio: le parole del Maestro, โchi รจ senza peccato scagli per primo la pietraโ e lโassicurazione โnessuno ti ha condannato, neanchโio ti condanno: va e non peccare piรนโ (Gv 8, 7.11), aprono il cuore di chi pecca e scuotono la mente di chi pretende ti giudicare. Con le sue parole e gesti Gesรน riconcilia la donna con sรฉ stessa, invitandola a riscoprire la sua dignitร di persona amata e capace di amare. E cosรฌ facendo le restituisce la possibilitร di ricominciare a partire da una bellezza e da una dignitร che aveva dimenticato di possedere. Ma voglio pensare, che la fuga dei tanti accusatori sia stata anche a loro lโoccasione per rientrare, magari con vergogna, nel proprio io, e trasformarsi in seme per un cammino di conversione al vero sรฉ interiore.
Il percorso da compiere: convertirsi al prossimo
Lโentrare nella propria umanitร e carnalitร interiore porta a sentire e scoprire la comunanza con gli altri, con quanti il Vangelo chiama prossimo: la via a Dio passa attraverso il prossimo, non ce nโรจ altra per un cristiano. Arrivo a convertirmi a Dio solo passando attraverso lโumano che รจ in me e fuori di me. Tale via di conversione porta frutti anche a livello sociale. Chi guarisce le ferite del cuore guarisce anche le proprie relazioni interpersonali, sociali e pubbliche. Guarisce le istituzioni, le strutture, gli ambienti di lavoro, i luoghi di aggregazione. Fino a guarire quegli spazi e quelle realtร in cui la dignitร della persona viene offesa e calpestata, o che addirittura viene rinnegata e misconosciuta. Chi รจ partito dalla conversione del sรฉ รจ pronto a percorrere la via della prossimitร e a contagiare di frutti buoni e gustosi gli ambienti che frequenta, per portarvi la gioia e farli risplendere di bellezza autentica.
Il primo luogo da percorrere per produrre i frutti della conversione รจ certamente la famiglia. Gli sposi cristiani ritrovano nel perdono ricevuto la bellezza del perdono da donare. La conversione, come risposta ad un amore piรน grande della stessa nostra capacitร dโamare, porta frutti nellโamore sponsale rinnovandolo e legandolo alla sorgente della caritร che รจ Cristo. La conversione porta frutti di rinnovamento nella relazione con i figli: genitori coerenti col Vangelo diventano credibili e testimoni di quanto chiedono ai figli; non maestri, ma compagni di viaggio che aiutano i figli a porsi in modo critico di fronte ai modelli ambigui oggi dominanti.
Lโaltro luogo della conversione alla prossimitร รจ il paese, con tutto ciรฒ che esso comporta e significa. ..
sento di doverle amarlo perchรฉ lo vedo vivo e animato da un alto senso di attaccamento alle sane tradizioni e ai valori della nostra terra. Che la conversione al prossimo possa durante la quaresima e la pasqua trovare ulteriori motivazioni di impegno e animazione sociale ispirate al Vangelo, il quale sempre ci chiede di vivere la solidarietร , la condivisione, lโospitalitร reciproca, prestando particolare cura e attenzione ai piรน poveri e agli ultimi: Gesรน ha il volto dei poveri ed ha scelto lโultimo posto.
Infine convertirmi al prossimo, se sono battezzato e credente, mi dร la coscienza corretta per percorrere la strada della mia concreta comunitร sia ecclesiale che civile e sociale. Devo sentirmi chiamato a convertirmi alla mia comunitร di appartenenza fatta di campagne, quartieri e condomini: solo cosรฌ porterรฒ il mio contributo perchรจ maturino frutti di vicinanza e responsabilitร sociale, di attiva cittadinanza capace di promuovere mentalitร e stili di vita ispirati alla fraternitร e alla condivisione.
La meta da raggiungere: convertirsi a Dio
Se sono partito dal punto giusto e seguito il percorso concreto dellโumanitร personale e collettiva allora potrรฒ arrivare alla meta della conversione: Dio quale fine, senso e compimento della vita e del creato. Arrivato a questo punto sono pronto ad accogliere e rendere visibili le prime parole di Gesรน secondo il Vangelo di Marco: โil tempo รจ compiuto e il regno di Dio รจ vicino; convertitevi e credete nel Vangeloโ (Mc 1, 15).
Fratelli e sorelle, senza paura seppur coscienti delle fragilitร che portiamo, aderiamo con generositร alla Parola fatta carne, al suo disegno di amore, al suo progetto di salvezza. La conversione a Dio in Gesรน ci fa riconoscere il primato che Egli ha nella nostra vita rispetto ad ogni cosa, anche rispetto al nostro fare e impegno pastorale, al ruolo e incarico ecclesiale: non faremo la fine di Marta che per servire il Signore si รจ dimenticato proprio del Signore! La conversione al Signore ci rimette in piedi spiritualmente, ci rialza dalle cadute, ci purifica dalla tiepidezza e insipiditร , ci mette al riparo da ogni scoraggiamento e forse anche dalle nostre abitudini: abituarsi alle cose di Dio รจ un pericolo, si rischia di perdere il sapore di Dio. Lโabitudine ci fa credere padroni delle cose sacre, sentire arrivati e al sicuro, addirittura puรฒ darci la convinzione di avere Dio in tasca: finiamo di imporre a Lui la nostra volontร piuttosto che sforzarci di cercare che cosa Egli vuole da noi. Perciรฒ convertirsi a Dio significa aprirsi alle sue sorprese e alle sue continue novitร : di sicuro Dio ha molto da chiederci, ma molto di piรน da offrirci.
Raggiunta la meta che รจ Lui ci sentiremo in pace e costruttori di pace, perchรฉ anche se il peccato ci appesantisce il cuore, abbiamo sperimentato che โDio รจ piรน grande del nostro cuoreโ (1 Gv 3,20).
Cari fratelli e sorelle, prendiamo sul serio lโannuncio e lโinvito che Gesรน ci rivolge: โil tempo รจ compiuto il Regno di Dio รจ vicino, convertitevi e credete nel Vangeloโ (Mc 1,15), viviamo il tempo di quaresima e poi di pasqua, che si apre davanti a noi, per un costante e rinnovato ascolto della Parola e per aprire con Dio un dialogo fatto di ricerca, preghiera, ascolto, deserto, esodo e soprattutto di gesti e parole di caritร . Se compiremo il percorso della conversione scopriremo che Lui viene ad ABITARE in noi e darร senso ai crocevia della storia personale e comunitaria (Gv 14, 23).
santโangelo romano 06 marzo 2019, mercoledรฌ delle ceneri
lupu don adrian
calendario parrocchiale






A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?
In quei giorni Maria si alzรฒ e andรฒ in fretta verso la regione montuosa, in una cittร di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarรฌa, salutรฒ Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultรฒ nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamรฒ a gran voce: ยซBenedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto รจ giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nellโadempimento di ciรฒ che il Signore le ha dettoยป.
SPUNTI DI RIFLESSIONE (padre Ermes Ronchi)
Un Vangelo di gioia e di donne. Santa Maria, gravida di Dio, incinta di luce, va in fretta, pesante di vita nuova e leggera di libertร , sui monti di Giuda.
Origene di Alessandria (III sec.) afferma che l’immagine piรน vivida e bella del cristiano รจ quella di una donna incinta, che porta in sรฉ una nuova vita. E non occorre che parli, รจ evidente a tutti ciรฒ che accade: รจ viva di due vite, battono in lei due cuori. E non li puoi separare.
Il cristiano passa nel mondo gravido di Dio, “ferens Verbum” (Origene) portando un’altra vita dentro la sua vita, imparando a respirare con il respiro di Dio, a sentire con i sentimenti di Cristo, come se avesse due cuori, il suo e uno dal battito piรน forte, che non si spegnerร piรน. Ancora adesso Dio cerca madri, per incarnarsi.
Nell’incontro di Maria con Elisabetta, Dio viene mediato da persone, convocato dai loro abbracci e dai loro affetti, come se fosse, e lo รจ, un nostro familiare. Non c’รจ infinito quaggiรน lontano dalle relazioni umane.
In questa che รจ l’unica scena del Vangelo dove protagoniste sono solo donne, รจ inscritta l’arte del dialogo.
Il primo passo: Maria, entrata nella casa, salutรฒ Elisabetta. Entrare, varcare soglie, fare passi per andare incontro alle persone. Non restarsene al di fuori, ad aspettare che qualcosa accada ma diventare protagonisti, avvicinarsi, bussare, ricucire gli strappi e gli allontanamenti. E salutare tutti per via, subito, senza incertezze, per primi, facendo viaggiare parole di pace tra le persone. Bella l’etimologia di “salutare”: contiene, almeno in germe, una promessa di salute per le relazioni, di salvezza negli incontri.
Il secondo passo: benedire. Elisabetta…esclamรฒ: Benedetta tu fra le donne. Se ogni prima parola tra noi fosse come il saluto di chi arriva da lontano, pesante di vita, nostalgia, speranze; e la seconda fosse come quella di Elisabetta, che porta il “primato della benedizione”. Dire a qualcuno “sei benedetto” significa portare una benedizione dal cielo, salutare Dio in lui, vederlo all’opera, vedere il bene, la luce, il grano che germoglia, con uno sguardo di stupore, senza rivalitร , senza invidia. Se non impariamo a benedire, a dire bene, non saremo mai felici.
Il terzo passo allarga orizzonti: allora Maria disse: l’anima mia magnifica il Signore. Il dialogo con il cielo si apre con il “primato del ringraziamento”. Per prima cosa Maria ringrazia: รจ grata perchรฉ amata. L’amore quando accade ha sempre il senso del miracolo: ha sentito Dio venire come un fremito nel grembo, come un abbraccio con l’anziana, come la danza di gioia di un bimbo di sei mesi, e canta.
A Natale, anche noi come lei, grati perchรฉ amati, perchรฉ visitati dal miracolo.
PER LA PREGHIERA(Karl Barth)
Signore nostro Dio!
Quando la paura ci prende,
non lasciarci disperare!
Quando siamo delusi,
non lasciarci diventare amari!
Quando siamo caduti,
non lasciarci a terra!
Quando non comprendiamo piรน niente
e siamo allo stremo delle forze,
non lasciarci perire!
No, facci sentire
la tua presenza e il tuo amore
che hai promesso
ai cuori umili e spezzati
che hanno timore della tua parola.
E’ verso tutti gli uomini
che รจ venuto il tuo Figlio diletto,
verso gli abbandonati:
poichรฉ lo siamo tutti,
egli รจ nato in una stalla e morto sulla croce.
Signore,
destaci tutti e tienici svegli
per riconoscerlo e confessarlo.
Lunedรฌ 24 dicembre 2018
- Adele
+ Dal Vangelo secondo Luca 1,67-79
Ci visiterร un sole che sorge dallโalto.
In quel tempo, Zaccarรฌa, padre di Giovanni, fu colmato di SpiritoSanto e profetรฒ dicendo: ยซBenedetto il Signore, Dio dโIsraele, perchรฉ ha visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti dโun tempo: salvezza dai nostri nemici, e dalle mani di quanti ci odiano. Cosรฌ egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si รจ ricordato della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza timore, in santitร e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. E tu, bambino, sarai chiamato profeta dellโAltissimo perchรฉ andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio,ci visiterร un sole che sorge dallโalto,per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nellโombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della paceยป.
SPUNTI DI RIFLESSIONE (Paolo Curtaz)
Giovanni รจ il suo nome. Ha obbedito, questa volta, Zaccaria, non ha tentennato come al tempio, quando ha dubitato della nascita di suo figlio data la sua etร avanzata. Non ha opposto obiezioni normali e scontate: l’angelo non aveva gradito quel suo lieve tentennamento e lo aveva costretto al forzoso silenzio per nove mesi. Ora il bambino del prodigio รจ nato, e Zaccaria ha imparato la lezione, non esita, accondiscende al progetto di Dio. E la sua lingua si scioglie, infine. Solo quando ci affidiamo al Signore con veritร e passione possiamo dire le parole di Dio, cogliere, nella nostra vita, i riflessi della sua presenza. ร un fiume, ora, Zaccaria, benedice il Signore, lo loda, lo esalta. Il ritiro forzoso gli ha fatto decisamente bene! Ci siamo amici lettori: pronti o meno, questa sera il Signore ancora chiederร accoglienza nelle nostre vite, chiederร di nascere in mezzo a noi, di fare del nostro cuore la sua mangiatoia. Col cuore gonfio di attesa o ingombro di dolore e di delusione, il Signore chiede ospitalitร , per fare, ognuno di noi, esperienza di quanto egli possa colmare il nostro cuore e suscitare una salvezza potente.
PER LA PREGHIERA (anonimo)
Tu che ne dici o Signore, se in questo Natale
faccio un bell’albero dentro il mio cuore e ci attacco,
invece dei regali, i nomi di tutti i miei amici?
Gli amici lontani e vicini. Gli antichi e i nuovi.
Quelli che vedo tutti i giorni e quelli che vedo di rado.
Quelli che ricordo sempre
e quelli che, alle volte, restano dimenticati.
Quelli costanti e intermittenti.
Quelli delle ore difficili e quelli delle ore allegre.
Quelli che, senza volerlo, mi hanno fatto soffrire.
Quelli che conosco profondamente
e quelli dei quali conosco solo le apparenze.
Quelli che mi devono poco e quelli ai quali devo molto.
I miei amici semplici ed i miei amici importanti.
I nomi di tutti quelli che sono giร passati nella mia vita.
Un albero con radici molto profonde
perchรฉ i loro nomi non escano mai dal mio cuore.
Un albero dai rami molto grandi,
perchรฉ nuovi nomi venuti da tutto il mondo
si uniscano ai giร esistenti.
Un albero con un’ombra molto gradevole,
la nostra amicizia sia un momento di riposo
durante le lotte della vita.
Martedรฌ 25 dicembre 2018
NATALE DEL SIGNORE
+ Dal Vangelo secondo Luca 2, 1-14
Oggi รจ nato per voi il Salvatore.
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinรฒ che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria cittร . Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla cittร di Nร zaret, salรฌ in Giudea alla cittร di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perchรฉ per loro non cโera posto nellโalloggio. Cโerano in quella regione alcuni pastori che, pernottando allโaperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentรฒ a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma lโangelo disse loro: ยซNon temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarร di tutto il popolo: oggi, nella cittร di Davide, รจ nato per voi un Salvatore, che รจ Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoiaยป. E subito apparve con lโangelo una moltitudine dellโesercito celeste, che lodava Dio e diceva: ยซGloria a Dio nel piรน alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli amaยป.
SPUNTI DI RIFLESSIONE (padre Paul Devreux)
Cesare ordina il censimento: esaltazione di forza militare e di potenza economica.
Nel medesimo tempo Dio decide di farsi bambino.
ร come se ci dicesse con i fatti: “non confidate nella potenza, non confidate nella forza, io ho scelto una via migliore, capace di mettere le fondamenta al regno di Dio in terra. Io ho scelto la debolezza, per poter entrare in relazione con voi, per non essere piรน quel Padreterno che voi temete, per farmi vostro compagno di cammino, per ricondurvi all’unico Padre che veramente vi vuole bene.
Buon Natale”.
2000 anni fa Gesรน รจ nato per l’umanitร ; oggi Gesรน nasce per me, nasce per noi, affinchรฉ la nostra vita possa aprirsi alla speranza e al futuro. Facciamo festa perchรฉ oggi sappiamo che non saremo mai nรฉ soli, nรฉ abbandonati.
Vorrei essere un angioletto per andare a vedere la festa che fanno in Cielo, ma temo di non trovarci nessuno, perchรฉ sono tutti qui, con noi, intorno al presepio.
Signore grazie per questo Natale e per i sentimenti che suscita in noi.
PER LA PREGHIERA (anonimo)
Signore eccomi davanti a te! Sono nel tuo Natale…
Davanti alla tua capanna di luce lontana che illumina i miei passi insicuri.
Davanti ai tuoi pastori che mi ricordano la bellezza semplice della vita.
Davanti ai raggi della tua stella che filtrano negli occhi della mia anima e rincuorano il cammino.
Davanti ai tuoi angeli che, fratelli e sorelle, mi parlano di te.
Davanti a Maria, tua madre, che, come me, vive il sogno silenzioso del Dio vicino.
Davanti a Giuseppe, tuo padre nella fedeltร , che, come me, cerca risposte nel vangelo che non abbandona.
Davanti alle tue creature che, come me, vivono la fragilitร dell’umanitร .
Davanti alla tua storia che, fuori dal tempo, vive la storia del mio tempo.
Davanti alla tua luna splendente che, come me, vive la nostalgia della tua tenerezza.
Si Signore, sono davanti a te! Infreddolito, incredulo, ma meravigliato che mi cerchi ancora…
Mercoledรฌ 26 dicembre 2018
- Stefano
+ Dal Vangelo secondo Matteo 10,17-22
Non siete voi a parlare, ma รจ lo Spirito del Padre vostro.
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi apostoli: ยซGuardatevi dagli uomini, perchรฉ vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perchรฉ vi sarร dato in quellโora ciรฒ che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma รจ lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farร morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrร perseverato fino alla fine sarร salvatoยป.
SPUNTI DI RIFLESSIONE (Monaci Benedettini Silvestrini)
La liturgia odierna distoglie l’attenzione sul Natale per concentrarla su Santo Stefano, il primo martire che testimonia la veritร della persona di Gesรน, il vero Messia annunciato dai profeti. Si ha l’impressione che il fatto ci voglia suggerire che non basta contemplare Gesรน nel suo presepe, รจ necessario testimoniarlo con le opere fino alla effusione del sangue per affermare dinanzi al mondo che quanto crediamo, รจ pura realtร e non invenzioni umane. Santo Stefano รจ un diacono, uno dei sette scelti dalla comunitร , incaricato dagli Apostoli a occuparsi dei poveri, distribuendo loro quanto la caritร dei piรน abbienti offrivano nella loro generositร . Stefano, come gli altri Diaconi, diventa subito evangelizzatore. Egli arde dal desiderio di comunicare la propria fede nella divinitร di Gesรน ai suoi connazionali, a Gerusalemme. Ma contro di lui si leva una folla inviperita perchรฉ non puรฒ controbattere i suoi argomenti. Ed รจ proprio durante questa disputa che gli si presentano i cieli aperti e vede Gesรน, rinnegato e condannato dai capi, assiso alla destra del Padre. Dinanzi a questa affermazione, i suoi nemici si stracciano le vesti in segno di orrore, come se avesse detto una bestemmia, lo trascinano fuori della cittร e lo lapidano. Stefano muore perdonando i suoi nemici come Gesรน… e come Lui sulla croce offrรฌ la vita eterna al buon ladrone, cosรฌ la morte di Stefano genererร alla fede il grande apostolo Saulo, poi Paolo, che era tra i suoi nemici, addetto a custodire i mantelli dei lapidatori, non potendovi prendere parte per la giovane etร . Cosรฌ Stefano con la sua testimonianza fino al martirio attua e conferma quanto il Signore Gesรน ci dice nel brano del vangelo che viene proclamato: E sarete odiati da tutti a causa del mio nome… ma chi persevererร fino alla fine, sarร salvo. Ci doni Santo Stefano la franchezza nella professione della nostra fede, senza lasciarci vincere da rispetto umano, da vergogna o paura.
PER LA PREGHIERA (Suor Maria Chiara Nanetti)
Sono venuta qua per esercitare la caritร e, se occorre, versare il sangue per Cristo.
Sono venuta qua a dare la mia vita per Gesรน, se รจ necessario.
Sapevo da tempo il pericolo, mi sono preparata: chiedo di restare e di dare la vita per il Signore, lui mi darร la forza.
Suor Maria Chiara Nanetti, missionaria francescana martire in Cina
Giovedรฌ 27 dicembre 2018
- Giovanni
+ Dal Vangelo secondo Giovanni 20,2-8
Lโaltro discepolo corse piรน veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Il primo giorno della settimana, Maria di Mร gdala corse e andรฒ da Simon Pietro e dallโaltro discepolo, quello che Gesรน amava, e disse loro: ยซHanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove lโhanno posto!ยป. Pietro allora uscรฌ insieme allโaltro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma lโaltro discepolo corse piรน veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinรฒ, vide i teli posati lร , ma non entrรฒ. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrรฒ nel sepolcro e osservรฒ i teli posati lร , e il sudario โ che era stato sul suo capo โ non posato lร con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrรฒ anche lโaltro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
SPUNTI DI RIFLESSIONE (Paolo Curtaz)
Ieri Stefano, oggi Giovanni l’apostolo. Passato il Natale questi giorni servono, di solito, a prepararsi al Capodanno oppure, come succede quest’anno, a usufruire del piccolo ponte natalizio per qualche giorno di vacanza. Fissando lo sguardo sulla grotta entra in scena la memoria di Giovanni apostolo e la lettura, piuttosto curiosa, del vangelo della resurrezione. Quasi a ricordarci che dietro quel bambino c’รจ il risorto e che se dedichiamo del tempo a celebrare quella nascita รจ perchรฉ quel neonato รจ giร il crocefisso e il risorto. Ci emozioniamo tutti di fronte alla nascita di un bambino: in questo caso, oltre l’emozione, lasciamo spazio alla teologia. ร Dio che diventa uomo il centro della nostra riflessione, la sua presenza in mezzo a noi. Dio si fa uomo perchรฉ l’uomo diventi come Dio dicevano i Padri orientali. Dio si fa uomo per salvarci, dicevano i latini. Dio si fa l’uomo perchรฉ l’uomo impari a diventare piรน uomo, aggiungo io. Celebriamo quel bambino e lo riconosciamo come il Messia, l’inviato di Dio, il Dio-con-noi. Con stupore ancora lasciamo nascere in noi la presenza del risorto.
PER LA PREGHIERA (don Tonino Lasconi)
Signore Dio come desidero vederti!
Ma non voglio amare il collega antipatico e arrivista,
l’amico petulante e possessivo, il vicino chiassoso.
Voglio vederti,
ma non amo i lavavetri e i “vu’cumprร ?”,
non sopporto gli zingari,
e ce l’ho con gli extracomunitari che vengono a rubarci il lavoro.
Voglio vederti,
ma non mi va giรน il parroco perchรฉ รจ un “faccio tutto io”;
non mi va giรน il vescovo che non sa decidere;
non mi va giรน il papa che fa troppi viaggi.
Signore Dio, io amo te.
Tu non sei invadente, nรฉ possessivo;
non sei petulante nรฉ chiassoso;
non sei arrogante, nรฉ fastidioso.
Tu sei perfetto. Tu non mi dai nessun fastidio.
Signore Dio, davvero per vederti,
devo amare anche la gente fastidiosa.
Non potresti farti vedere nell’alba e nel tramonto,
nei mari e nelle vette dei monti,
o almeno nei volti dei belli e dei simpatici?
No. Ti posso vedere soltanto amando anche la gente noiosa.
Signore Dio, come sei strano!
Venerdรฌ 28 dicembre 2018
Santi Innocenti
+ Dal Vangelo secondo Matteo 2,13-18
Erode mandรฒ a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme.
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: ยซรlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta lร finchรฉ non ti avvertirรฒ: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderloยป.Egli si alzรฒ, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiรฒ in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:ยซDallโEgitto ho chiamato mio figlioยป.Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriรฒ e mandรฒ a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giรน, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compรฌ ciรฒ che era stato detto per mezzo del profeta Geremรฌa: ยซUn grido รจ stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perchรฉ non sono piรนยป.
SPUNTI DI RIFLESSIONE (Paolo Curtaz)
Di male in peggio! Sembra proprio che la liturgia voglia rovinarci i nostri buoni sentimenti e quel nonsochรฉ che c’รจ nell’aria quando viene il Natale! Va bene santo Stefano e la storia del bambino che รจ giร il crocifisso e il risorto, ma oggi questa storia dei bambini massacrati proprio ci strazia! Vero, ma cosรฌ รจ successo, anche se nei nostri presepi quei 30/40 bambini di Betlemme non figurano. Eppure proprio loro sono stati uccisi dal nevrotico despota Erode che vede in Dio un pericoloso avversario da eliminare. Proprio loro, inconsapevoli, hanno protetto la fuga del bambino Gesรน, esule in Egitto. E la chiesa, inaspettatamente, li venera come martiri, anche se non hanno mai professato la fede in Cristo. I bambini di Betlemme, un altro tragico richiamo alla realtร , al dramma che si disegna nel Dio bambino che โ silente โ scomoda e inquieta. Nei nostri presepi figurano i bambini cosรฌ simili al Signore Gesรน che guardiamo con dolcezza ma non quelli โ uccisi โ richiamati dalla lugubre memoria di oggi. In questo Natale di luminarie pochi si ricorderanno delle migliaia di bambini saltati sulle mine antiuomo seminate dai regimi e dai loro “liberatori” e rimasti mutilati per sempre, nรฉ nessuno vi parlerร degli undicimila bambini che in Argentina stanno morendo di fame a causa della piรน idiota crisi economica dell’ultimo secolo provocata dal delirio del capitalismo. No, ma questi innocenti di sempre, che pagano con la loro vita l’arroganza di tutti gli Erodi del mondo, senza saperlo salvano il signore Gesรน, diventano testimoni silenti dell’amore di Dio.
Silenzio, silenzio per favore, onore ai piccoli martiri di tutti i tempi.
PER LA PREGHIERA (don Gianni Mattia)
O Signore, a volte ho tanta rabbia nel cuore, per quel disegno di morte che ha portato via mio figlio! Cosรฌ chiudo le mani innanzi al tuo sguardo, in segno di protesta! Ma poi una lacrima mi riga il viso e cerco nella preghiera un dialogo con te! Perchรฉ รจ la tua Parola che voglio ascoltare, il tuo sguardo che voglio trovare, il tuo abbraccio che voglio sentire! Tu che sei amore e tenerezza! Tu che sei speranza di ogni madre e di ogni padre! Tu che conosci e comprendi la ferita di un cuore che perde un pezzo di sรฉ! Tu che sei, nel profondo dell’anima, il mio conforto piรน grande! Tu che non mi hai lasciato solo… Mi hai tenuto per mano e mi sei stato accanto, anche quando il dolore mi ha fatto voltare le spalle alla vita… a te!
Sabato 29 dicembre 2018
- Tommaso Becket
+ Dal Vangelo secondo Luca 2,22-35
Luce per rivelarti alle genti.
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosรจ, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesรน] a Gerusalemme per presentarlo al Signore โ come รจ scritto nella legge del Signore: ยซOgni maschio primogenito sarร sacro al Signoreยป โ e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore. Ora a Gerusalemme cโera un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione dโIsraele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per fare ciรฒ che la Legge prescriveva a suo riguardo, anchโegli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo: ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua parola, perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo, Israeleยป. Il padre e la madre di Gesรน si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: ยซEcco, egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione โ e anche a te una spada trafiggerร lโanima -, affinchรฉ siano svelati i pensieri di molti cuoriยป.
SPUNTI DI RIFLESSIONE (Mons. Vincenzo Paglia)
L’evangelista. nei primi due capitoli del suo Vangelo ci fa incontrare quattro figure di anziani: all’inizio Zaccaria ed Elisabetta, ed ora Simeone ed Anna. ร singolare che tutti e quattro questi anziani svolgano un ruolo importante nell’accogliere Gesรน nei primi momenti della sua vita terrena. Accade esattamente il contrario di quel che la nostra societร riconosce agli anziani, buoni solo ad essere accantonati e, se va bene, compatiti. Comunque non degni di particolare attenzione e rispetto, anche perchรฉ sono considerati del tutto inutili. Per il Vangelo sono tra i primi ad incontrare il Signore, a volergli bene quando ancora era indifeso e a comunicare la notizia della sua nascita agli altri. L’anziano Simeone l’accoglie tra le sue braccia; e l’accoglie a nome di tutti gli anziani. Sรฌ, il Signore Gesรน diviene il consolatore degli anziani mentre sono al termine della vita siano confortati. E Simeone, consolato da questa presenza, ci ha lasciato uno degli inni di lode a Dio piรน belli. Anche da vecchi si puรฒ incontrare il Signore e ricevere da questo incontro una consolazione profonda e uno sguardo di sapienza che si puรฒ comunicare a chi รจ piรน giovane. ร singolare infatti che Simeone, illuminato dallo Spirito, si rivolge alla giovane madre e le illumina sia il futuro del figlio che il suo futuro. C’รจ bisogno di recuperare l’incontro con gli anziani: mentre si porta consolazione ai loro giorni ultimi, si riceve anche una sapienza che nasce dalla lunga esperienza di vita.
PER LA PREGHIERA (don Primo Mazzolari)
“E Maria diede alla luce il suo figliuolo e lo fasciรฒ e lo pose a giacere in una greppia”.
La stalla fu la prima chiesa e la greppia il primo tabernacolo, dopo il seno purissimo di Maria. Ogni cosa puรฒ diventare un ostensorio del suo amore. Anzi, le piรน umili, le piรน spregiate ne rispettano meglio il mistero, lasciandone trasparire e conservandone il divino incanto.




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rassegna stampa ….




Domenica 30 settembre 2018 dalle ore 10.15 alle ore 11.15 nei locali dall’oratorio Santa Maria e San Biagio.

il giorno 15 settembre
pellegrinaggio Parrocchiale
al santuario della Beata Maria Vergine del Rosario di Pompei
info Luigina Cornacchia
tel. 0774420380
#15agosto O Vergine di Luce, Stella dei nostri cuori, Tu che sei stata portata alla gloria del Paradiso e coronata regina del cielo e della Terra, attiraci a Te, e portaci nella casa del tuo Figlio Gesรน, per godere in eterno del suo Amore! Buona festa dell’Assunta!






inizia l’oratorio estivo dal 9-21 festa giochi e preghiera ….






























๏ปฟImmagineCarica una immagine, scegline una dalla tua libreria dei media o aggiungine una con un URL.CaricaLibreria mediaInserisci dall’URLImmagineCarica una immagine, scegline una dalla tua libreria dei media o aggiungine una con un URL.CaricaLibreria mediaInserisci dall’URLImmagineCarica una immagine, scegline una dalla tua libreria dei media o aggiungine una con un URL.CaricaLibreria mediaInserisci dall’URLImmagineCarica una immagine, scegline una dalla tua libreria dei media o aggiungine una con un URL.CaricaLibreria mediaInserisci dall’URLImmagineCarica una immagine, scegline una dalla tua libreria dei media o aggiungine una con un URL.CaricaLibreria mediaInserisci dall’URLImmagineCarica una immagine, scegline una dalla tua libreria dei media o aggiungine una con un URL.CaricaLibreria mediaInserisci dall’URLImmagineCarica una immagine, scegline una dalla tua libreria dei media o aggiungine una con un URL.CaricaLibreria mediaInserisci dall’URLImmagineCarica una immagine, scegline una dalla tua libreria dei media o aggiungine una con un URL.CaricaLibreria mediaInserisci dall’URLImmagineCarica una immagine, scegline una dalla tua libreria dei media o aggiungine una con un URL.CaricaLibreria mediaInserisci dall’URL
Grazie al Vescovo Mauro alle catechiste Michelangela ed Emiliana a voi siate perseveranti










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stiamo organizzando, liberamente e senza impegno, con macchine proprie, un pellegrinaggio alla Santissima Trinitร ; partenza ritrovo alle ore 20.00 nella Chiesa di santa Maria. ritorno domani per le 9 a s Angelo r. … un gruppo di persone che vanno a pregare per Davide ….info don o confraternitร
MAMMA MARIA
Ho sussurrato il nome di Maria
Il cuore si รจ riempito di allegria
Ho scelto tra le rose la piรน bella
Per poi donarla a Te, oh Mamma bella
Tu mi hai sorriso e teso le tue mani
Mi hai detto โnon temere il tuo domaniโ
Sarรฒ sempre con te Figliolo mio
Ti porterรฒ con me dal Padre tuo
Mamma Maria Mamma Maria
Tu mi sostieni e guidi in questa vi_i_a
Mamma Maria Mamma Maria
Regina tu ora sei e Madre mia
Tu mi hai donato il sangue del Signore
Tu mi hai donato gioia e tanto amore
Ho scelto su nel cielo una stella
assomigliava a Te, oh Mamma bella
Mamma Maria Mamma Maria
Tu mi sostieni e guidi in questa vi_i_a
Mamma Maria Mamma Maria
Regina tu ora sei e Madre mia





auguri giancarloImmagineCarica una immagine, scegline una dalla tua libreria dei media o aggiungine una con un URL.CaricaLibreria mediaInserisci dall’URL





BENEDIZIONI DELLE FAMIGLIE 3 MARZO E 10 MARZO



ciao Paolo Lupi โฆbuon volo in paradiso โฆci mancherai


LE CENERI
Gl 2,12-18; Sal 50 (51); 2 Cor 5,20โ6,2; Mt 6,1-6.16-18
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserร .
R Perdonaci, Signore: abbiamo peccato. 14
MERCOLEDร
LO 4ยช set ORE 17 PER TUTTI IN PARROCCHIA NELLA CHIESA DI S MARIA, SANTA MESSA CON RITO DELL’IMPOSIZIONE DELLE CENERI ALL’INIZIO DELLA QUARESIMA


NOVENA SA S BIAGIO











festa di tutti i Santi 2017












scarica compila e portala in parrocchia

****avviso —-S MARIA ORE 17.00
DEDICAZIONE DELLA CHIESA DI S MARIA E S BIAGIO
Messa solenne
domenica 22 ottobre dalle ore 10.15 alle 11.15
VI ASPETTO
per il primo incontro genitori e parroco in chiesa s. Maria e s. Biagio
seguirร L’Eucaristia domenicale …ImmagineCarica una immagine, scegline una dalla tua libreria dei media o aggiungine una con un URL.CaricaLibreria mediaInserisci dall’URL
******Gita Parrocchiale per tutta la catechesi e i loro genitori…sabato 9 dicembre 2017. #ad Alatri#Cattedrale di San Paolo# …e nel pomeriggio visita ai presepi nel Borgo antico di Alatri…# aspettiamo le vostre iscrizioni e vi verranno date ulteriori informazioni sulla giornata#
******2ยฐ Edizione … โDai mostri ai Santi venite in chiesa siamo tanti!!!!!!!!!!!โ

Parrocchia Santa Maria e San Biagio
Vi aspettiamo per divertirci con voi in attesa della Festa di tutti i Santi.
I giochi si svolgeranno dal 29 al 31 ottobre, dalle ore 17 alle 19 in oratorio Santa Maria e San Biagio, il programma รจ questo:
domenica 29 ottobre 2017:
- accoglienza, con la divisione in squadre dei bambini
- torneo di biliardino, tabรน, uno etcโฆ
lunedรฌ 30 ottobre 2017:
- giochi misti e assegnazione dei punti ad ogni squadra
martedรฌ 31 ottobre 2017:
- Festa in oratorio con dolci, balli, canti e ancora giochi
- Tutti in maschera ognuno dei ragazzi indosserร il costume del proprio Santo scelto o preferitoโฆ
- il pomeriggio si concluderร con la sfilata dei santi e la premiazione del Santo piรน originale.
Vi Aspettiamo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

















IL GIORNO 24 SETTEMBRE INIZIO DELLE ISCRIZIONI AL CATECHISMO 2017-18.
IL GIORNO 29 SETTEMBRE RICORRE LA FESTA DI S MICHELE TUTTE LE MESSE IN PREPARAZIONE ALLA FESTA SARANNO CELEBRATE CON IL TRIDUO NELLA CHIESA DI S MICHELE.
IL GIORNO 8 OTTOBRE INIZIO DELLโANNO PASTORALE 2017-18.


ORARIO DELLE MESSE
FERIALE ORE 18.30
FESTIVO ORE 9, ORE 11.30, ORE 18.30
IL GIORNO 16 SETTEMBRE PELLEGRINAGGIO AL SANTUARIO DI POMPEI | ๏ปฟ | ๏ปฟ | IL GIORNO 22 SETTEMBRE VEGLIA DI PREGHIERA PER LA FESTA DI PADRE PIO | ๏ปฟ | IL GIORNO 23 SETTEMBRE PROCESSIONE IN ONORE DI SAN PADRE PIO | IL GIORNO 24 SETTEMBRE INIZIO DELLE ISCRIZIONI AL CATECHISMO 2017-18. |
IL GIORNO 8 OTTOBRE INIZIO DELLโANNO PASTORALE 2017-18.

Vi sono stanchezze proprie della societร attuale che non spariscono con le vacanze. Non scompaiono col semplice fatto di andare a riposare per qualche giorno. La ragione รจ semplice. Le vacanze possono aiutare a rifarci un po’, ma non possono darci quel riposo interiore, quella pace del cuore e quella tranquillitร dello spirito di cui abbiamo bisogno.
Una prima fonte di stanchezza รจ l’attivismo estenuante. Non rispettiamo i ritmi naturali della vita. Facciamo sempre piรน cose in sempre meno tempo. Viviamo accelerati, nel logorio permanente, distruggendoci ogni giorno un po’ di piรน. Poi arriveranno le vacanze per ยซricaricare le pileยป.
ร un errore. Le vacanze non servono a eliminare questa stanchezza. Non basta ยซsconnettersiยป da tutto. Al ritorno dalle vacanze tutto tornerร uguale. Non abbiamo bisogno di accelerare ancora di piรน la nostra vita, ma di imparare un ritmo piรน umano, smettere di fare alcune cose, vivere piรน lentamente e in modo piรน rilassato.
C’รจ un altro tipo di stanchezza che nasce dalla saturazione. Viviamo un eccesso di attivitร , relazioni, appuntamenti, incontri, pranzi e cene. D’altra parte, la segreteria telefonica, l’auto, il computer o la posta elettronica facilitano il nostro lavoro, introducendo perรฒ nella nostra vita una saturazione. Siamo sempre localizzabili ovunque, sempre ยซconnessiยป. Poi arriveranno le vacanze per ยซscomparireยป e ยซsconnettersiยป.
E un errore. Ciรฒ di cui abbiamo bisogno รจ imparare a ยซmettere ordineยป nella nostra vita: curare ciรฒ che รจ importante, relativizzare quello che รจ secondario, dedicare piรน tempo a quanto ci dร pace interiore e tranquillitร .
Vi รจ anche un’altra stanchezza piรน diffusa, difficile da precisare. Viviamo stanchi di noi stessi, stufi della nostra mediocritร , senza trovare quello a cui in fondo aspira il nostro cuore.
Come potranno curarci delle vacanze?
Per questo non รจ superfluo ascoltare le parole di Gesรน: ยซVenite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darรฒ ristoroยป. Esiste un riposo che si puรฒ trovare solo nel mistero di Dio accolto nel nostro cuore seguendo i passi di Gesรน.

ORARIO SANTE MESSE
FERIALE
LUNEDร E GIOVEDร S LIBERATA ORE 18.30
MARTEDร VENERDร SABATO S MARIA ORE 18.30
MERCOLEDร S MICHELE ORE 18.30
FESTIVO
S LIBERATA ORE 9
S MARIA ORE 18.30
vedi eccezione nella categoria calendario liturgico …








https://www.facebook.com/confraternitaVallepietra/videos











Dal 3-16 di luglio la 4ยฐedizione dell’oratorio estivo parrocchiale






IL GIORNO 21 GIUGNO NELLA CHIESA DI S MARIA ORE 18.30 FESTA DI S LUIGI GONZAGA PROTETTORE DEL POST CRESIMA







โข GIOVEDร 15 giugno โ17 ORE 18.30 MESSA DEL CORPUS DOMINI SEGUE LA SOLENNE PROCESSIONE PER LE VIE DEL PAESE
โข DOMENICA 18 GIUGNO ORE 18.30 FESTA DI S ANTONIO E CHIUSURA ANNO PASTORALE PROCESSIONE S ANTONIO DI P.
โข LUNEDI 19 GIUGNO ORE 18.30 FESTA DELLA CONSACRAZIONE DELLA CHIESA DI SANTA MARIA E SAN BIAGIO (C. 1759)

CRESIME 2017








SABATO 13 MAGGIO 2017 CHIESA DI S MARIA E S BIAGIO
13 Maggio: Preghiera alla Madonna di Fatima e Preghiere giubilare per il Centenario delle Apparizioni di Fatima
Oggi 13 Maggio ricorre l’apparizione della Madonna a Fatima
e in particolare il suo centenario
ORE 17.30 ROSARIO
18.30 SANTA MESSA
19.15 PROCESSIONE
Preghiere giubilare per il Centenario delle Apparizioni di Fatima
Preghiera Giubilare di Consacrazione
Salve, Madre del Signore,
Vergine Maria, Regina del Rosario di Fatima!
Benedetta fra tutte le donne,
sei lโimmagine della Chiesa rivestita di luce pasquale,
sei lโonore del nostro popolo,
sei il trionfo sul male.
Profezia dellโAmore misericordioso del Padre,
Maestra dellโAnnuncio della Buona Novella del Figlio,
Segno del Fuoco ardente dello Spirito Santo,
insegnaci, in questa valle di gioie e di dolori,
le veritร eterne che il Padre rivela ai piccoli.
Mostraci la forza del tuo manto protettore.
Nel tuo Cuore Immacolato,
sii il rifugio dei peccatori
e la via che conduce a Dio.
Unito/a ai miei fratelli,
nella Fede, nella Speranza e nellโAmore,
a Te mi affido.
Unito/a ai miei fratelli, attraverso di Te, a Dio mi consacro,
o Vergine del Rosario di Fatima.
E alla fine, avvolto/a dalla Luce che dalle tue mani giunge a noi,
darรฒ gloria al Signore per i secoli dei secoli.
Amen.
Preghiera alla Madonna di Fatima
Maria, Madre di Gesรน e della Chiesa, noi abbiamo bisogno di Te. Desideriamo la luce che si irradia dalla tua bontร , il conforto che ci proviene dal tuo Cuore Immacolato, la caritร e la pace di cui Tu sei Regina.
Ti affidiamo con fiducia le nostre necessitร perchรฉ Tu le soccorra, i nostri dolori perchรฉ Tu li lenisca, i nostri mali perchรฉ Tu li guarisca, i nostri corpi perchรฉ Tu li renda puri, i nostri cuori perchรฉ siano colmi di amore e di contrizione, e le nostre anime perchรฉ con il tuo aiuto si salvino.
Ricorda, Madre di bontร , che alle tue preghiere Gesรน nulla rifiuta.
Concedi sollievo alle anime dei defunti, guarigione agli ammalati, prezza ai giovani, fede e concordia alle famiglie, pace all’umanitร . Richiama gli erranti sul retto sentiero, donaci molte vocazioni e santi Sacerdoti, proteggi il Papa, i Vescovi e la santa Chiesa di Dio.
Maria, ascoltaci e abbi pietร di noi. Volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi. Dopo questo esilio mostra a noi Gesรน, frutto benedetto del tuo grembo, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen



CONSEGNA DELLA VESTE PER LA PRIMA COMUNIONE 2017
Ed ora dopo aver incontrato giร il Signore Gesรน nel Sacramento del Battesimo e nel Sacramento della Riconciliazione, celebrato con la Festa del Perdono, avendo ora proclamato con consapevolezza la nostra fede, mentre continuerete il cammino di preparazione alla prima comunione vi sarร ora consegnato il vestito bianco che indosserete il giorno della vostra Prima Comunione. Questo vestito vuole richiamare la veste bianca ricevuta il giorno del Battesimo come segno della nuova dignitร di Figli di Dio.
Allora come oggi รจ valido lโinvito del Signore a portarlo senza macchia per raggiungere cosรฌ la vita eterna.

I BAMBINI VENGONO CHIAMATI PER NOME DALLA CATECHITA E RICEVONO DAL SACERDOTE IL VESTITO BIANCO MENTRE IL SACERDOTE DICE A CIASCUNO:
Nel Battesimo sei diventato nuova creatura, e ti sei rivestito di Cristo. Questa nuova veste bianca sia segno del rinnovato incontro con Cristo: aiutato dalle parole e dellโesempio dei tuoi cari, portala senza macchia per la vita eterna.
ritiro spirituale s vittorino in preparazione 1 comunioni 2017


Festa diocesana dei ragazzi che riceveranno la prima comunione e delle loro famiglie
Quando:25.04.2017
Dove:Santuario di N. S. di Fatima – San Vittorino Romano
Categoria:Diocesi di Tivoli
Che la luce del Risorto possa illuminare la nostra vita buia e svogliata e ci renda capaci di accogliere con gioia i nostri fratelli e sorelle nel rispetto e amore alla luce del Risortoโฆ.
Buona Pasqua 2017
dal parroco e consiglio parrocchiale…..

buona settimana santa …




In occasione della settimana santa รจ possibile confessarsi:
- giovedรฌ 13 aprile 2017: dalle ore e durante la preghiera di giovedรฌ sera fino alle 24,00
- venerdรฌ 14 aprile 2017: dalle ore 10,00 alle 1200 e dalle ore 16,00 alle 18,00
- sabato 15 aprile dalle ore 22.30 durante tutta la veglia pasquale
- domenica 16 aprile 2017 durante le sante messe, prima e dopo .
10 aprile 2017
DEDICAZIONE DELLA CHIESA DI S MICHELE ad. 1677 dC
ORE 17.30 P PIO
ORE 18.30 SANTA MESSA SOLENNE

VIA CRUCIS CITTADINA
7 APRILE ORE 18.00 PER LE VIE DI S. ANGELO VECCHIO










Ricorda a tutti genitori dei ragazzi che frequentano il catechismo l’appuntamento mensile con il parroco alle 10.15 nella chiesa parrocchiale di s. Maria
Tema dellโincontro: come vivere la Pasqua nella famiglia.
Vi aspetto

don
benedizioni 2017
APPUNTAMENTI
Evento Titolo:
Inizio della Quaresima
Quando:
01.03.2017
ore 17.30 via crucis
ore 18.00 S. Messa con lโimposizione delle Ceneri
Dove:
chiesa parrocchiale di s Maria e s Biagio
s Angelo Romano
Descrizione
S. Messa con lโimposizione delle Ceneri

Mercoledรฌ delle Ceneri
Al termine del Carnevale segue un periodo sacro di 40 giorni che prepara alla Pasqua, il cosiddetto periodo di Quaresima. La Quaresima, che nella tradizione deve essere vissuta con austeritร e privazione da ogni divertimento, inizia con il “Mercoledรฌ delle Ceneri”. Il giorno delle Ceneri quindi segna la fine del Carnevale e lโinizio della Quaresima, ma cosa significa ricevere le Ceneri?
Ricevere le ceneri sul capo, equivale a riconoscere il male che รจ in noi, ad esprimere dispiacere, a manifestare il pentimento. Ed รจ infatti lโatteggiamento โpenitenzialeโ che deve contraddistinguere il cammino cristiano verso la Pasqua. Questo non vuol dire adempiere solo ad una pratica devozionistica, cioรจ una cosa che facciamo tanto per fare, perchรจ sono un cristiano e โdevo farloโโฆ Al contrario ci deve essere dentro di noi un deciso orientamento esistenziale, devo operare una โscelta fondamentaleโ.
Vediamo di capire meglio questa ricorrenza con alcuni semplici punti.
Origini storiche
il_papa_il_mercoledi_delle_ceneri_imagelargeAlla fine del Vยฐ secolo la Chiesa inserisce una novitร nella celebrazione della Quaresima: il periodo quaresimale non inizia piรน dalla domenica ma il mercoledรฌ con il rito dell’imposizione delle ceneri sulla testa dei fedeli. Le ceneri rappresentano il segno di penitenza e contrizione per le intemperanze carnevalesche. Il “Mercoledรฌ delle Ceneri”, dunque, secondo il rito romano, รจ il primo giorno della Quaresima. Nel rito ambrosiano, invece, la Quaresima ha ancora inizio la domenica successiva. Il Mercoledรฌ delle Ceneri, dunque, si celebra 46 giorni prima della Pasqua ed รจ un giorno di digiuno ed astinenza, tenuto conto che nelle cinque domeniche di Quaresima, come in ogni domenica dellโanno, la dimensione festiva prevale decisamente su quella penitenziale (tanto che nelle chiese dโOriente si ritiene il digiuno incompatibile con la domenica). Il conteggio dei giorni si conclude il sabato che precede il giorno di Pasqua.: in questo modo si ha un periodo di penitenza e digiuno esattamente di 40 giorni.
La celebrazione delle ceneri nasce a motivo della celebrazione pubblica della penitenza, costituiva infatti il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli che sarebbero stati assolti dai loro peccati la mattina del giovedรฌ santo. Nel tempo il gesto dell’imposizione delle ceneri si estende a tutti i fedeli e la riforma liturgica ha ritenuto opportuno conservare l’importanza di questo segno.
Giovanni Paolo II qualche anno fa introdusse il Mercoledรฌ delle Ceneri con queste parole:
“Oggi la Chiesa indรฌce il Digiuno dei Quaranta Giorni. Lo fa a ricordo del digiuno di Cristo Signore, che, in questo modo, si preparรฒ alla sua pubblica attivitร messianica. La Chiesa indรฌce la Quaresima come periodo di preparazione alla solennitร di Pasqua. E la Pasqua – passione, morte e risurrezione – costituisce lโadempimento della missione messianica di Gesรน di Nazaret. La Chiesa inizia il digiuno dei quaranta giorni da oggi, mercoledรฌ delle Ceneri. In questo giorno, limitando al minimo il consumo dei cibi, tutti chiniamo il nostro capo, perchรฉ il sacerdote vi deponga le ceneri. Ciรฒ corrisponde a unโantichissima tradizione del popolo di Dio, che ha il suo inizio nellโAntico Testamento.”
Una simbologia che ha radici antiche
La simbologia delle ceneri รจ ricca di risonanze bibliche. Abramo, in quella pagina in cui osa rivolgersi a Dio e โmercanteggiareโ con lui la sorte degli abitanti di Sodoma, ricorda con umiltร di non essere altro che โpolvere e cenereโ (Gen 3,19); con la stessa espressione anche Giobbe riconosce la debolezza e la fragilitร della condizione umana (Gb 30,19). La cenere รจ anche segno di pentimento: il re di Ninive, quando viene a sapere della minaccia di Dio, si copre di sacco e si mette a sedere sulla cenere (Gio 3,6); anche Giuditta invita tutto il popolo a cospargersi il capo di cenere, vestire di sacco e alzare le mani per supplicare il Signore (Gdt 4,11).
Questi due significati sono espressi anche dalle formule che accompagnano il gesto di imposizione delle ceneri: โRicordati che sei polvere, e in polvere ritorneraiโ (Gen 3,19) dice la fragilitร , la precarietร dellโuomo;
โConvertiti e credi al Vangeloโ sottolinea lโaspetto positivo della Quaresima, la disponibilitร ad intraprendere un cammino di conversione e a lasciarsi riconciliare con Dio (2Cor 5,20).
Ivan Kramskoy. Christ in the desert. 1872.ยซCon questo rito penitenziale sorto dalla tradizione biblica e conservato nella consuetudine ecclesiale fino a i nostri giorni, viene indicata la condizione dellโuomo peccatore che confessa esternamente la sua colpa davanti a Dio ed esprime cosรฌ la volontร di una conversione interiore, nella speranza che il Signore sia misericordioso verso di lui. Attraverso questo stesso segno inizia il cammino di conversione, che raggiungerร la sua meta nella celebrazione del sacramento della penitenza nei giorni prima della Pasquaยป (Paschalis solemnitatis n. 21)
Con il segno penitenziale delle Ceneri, sorto nella tradizione biblica e conservato dalla chiesa, riconosciamo di essere bisognosi del perdono di Dio ed esprimiamo la nostra fiducia nella sua misericordia; Egli si getta dietro le spalle i nostri peccati e ci reintegra nella comunione con lui. Il segno della cenere sul nostro capo sia il segno della risolutezza del nostro cammino di conversione nelle scelte del nostro quotidiano, nelle nostre relazioni interpersonali, nella nostra appartenenza alla comunitร cristiana.
Il rito
Le ceneri che vengono usate nella celebrazione del mercoledรฌ sono ottenute bruciano le palme e gli ulivi benedetti l’anno prima nel corso della “Domenica delle Palme”. Il sacerdote, al momento dell’imposizione delle ceneri, pronunciava questa frase: “ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai” oggi sostituita da “Convertitevi e credete al Vangelo”.
cenereDobbiamo insieme inchinare il nostro capo, sul quale la mano del sacerdote poserร le ceneri. Ognuno di noi ascolterร in quel momento le parole che riassumono il significato del mercoledรฌ delle Ceneri.
La liturgia delle Ceneri si esprime in due brevi formule della Sacra Scrittura.
La prima formula: โRicordati che sei polvere e in polvere ritorneraiโ, tolta dal Libro della Genesi (cf. Gen 3, 19)
La seconda formula: โConvertitevi e credete al Vangeloโ, secondo il testo di san Marco (Mc 1, 15).
Ognuna di queste formule ha un contenuto proprio. Ognuna costituisce una particolare sintesi. La Chiesa vuole che noi accettiamo, allโinizio della Quaresima, la veritร che รจ contenuta in entrambe le formule del rito liturgico. Accettiamo dunque la veritร sulla morte, sulla caducitร dellโuomo nel mondo temporale. E accettiamo al tempo stesso la veritร sulla Vita, che oltrepassa la dimensione della temporaneitร : sulla vita eterna in Dio, alla quale ci introduce Cristo. Ed accettiamo, sulla base di questa duplice veritร , la chiamata alla conversione. Riassumendo: L’uso delle ceneri ha un duplice significato teologico: per prima cosa rappresentano il segno della debole e fragile condizione dell’uomo. In secondo luogo la cenere rappresenta anche il segno esterno di colui che si pente del proprio agire malvagio e decide di compiere un cammino verso Dio
Il rito della benedizione e imposizione delle ceneri puรฒ essere inserito anche in una celebrazione non eucaristica. In questo caso esso รจ preceduto da una liturgia della Parola (secondo lo schema della Messa: canto iniziale, orazione, letture, omelia) e seguito dalla preghiera dei fedeli.
Il digiuno
Al segno delle ceneri รจ legata la pratica del digiuno: il Mercoledรฌ delle Ceneri รจ lโunico giorno, insieme al Venerdรฌ Santo, di digiuno e astinenza, come segno di vera conversione, per affrontare vittoriosamente la tentazione e la lotta contro il male.
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserร . (Mt 6,1-6.16-18) In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
GESU’ CRISTO DISCORSO MONTAGNAยซState attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non cโรจ ricompensa per voi presso il Padre vostro che รจ nei cieli. Dunque, quando fai lโelemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipรฒcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In veritร io vi dico: hanno giร ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai lโelemosina, non sappia la tua sinistra ciรฒ che fa la tua destra, perchรฉ la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserร . E quando pregate, non siate simili agli ipรฒcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In veritร io vi dico: hanno giร ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che รจ nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserร . E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipรฒcriti, che assumono unโaria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In veritร io vi dico: hanno giร ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profรนmati la testa e lร vati il volto, perchรฉ la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che รจ nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserร ยป.
Si tratta di un cammino nuovo di accesso al cuore di Dio che si apre davanti a noi. Gesรน, per assicurarci interiormente, non chiede ciรฒ che noi facciamo per Dio, bensรฌ ciรฒ che Dio fa per noi. L’elemosina, la preghiera ed il digiuno non sono soldi per comprare il favore di Dio, ma sono la risposta di gratitudine all’amore ricevuto e sperimentato.
altre notizie โฆ..
FESTA S BIAGIO






โข INIZIO DEI CORSI PREMATRIMONIALI -PASSARE IN UFFICIO PARROCCHIALE PER LE ISCRIZIONI ENTRO LE 28 GENNAIO 2017.
โข FESTA DI S ANTONIO โ INVITIAMO TUTTI COLORO CHE POSSIEDONO ANIMALI DOMESTICI ALLA BENEDIZIONE DOMENICA 22 GENNAIO ORE 12 NELLA CHIESA DI S LIBERATA.

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Tantissimi auguri al nostro Giancarlo per l’ammissione all’ordine del diaconato permanente grazie del tuo servizio nella nostra comunitร di Sant’Angelo Romano


ANNUNZIO DEL GIORNO DELLA PASQUA
Dopo la proclamazione del Vangelo, il diacono o il sacerdote o un altro ministro idoneo puรฒ dare lโannunzio del giorno della Pasqua.
Fratelli carissimi, la gloria del Signore si รจ manifestata e sempre si manifesterร in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto lโanno liturgico รจ il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto, che culminerร nella domenica di Pasqua il 16 aprile.
In ogni domenica, Pasqua della settimana, la santa Chiesa rende presente questo grande evento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 1ยฐ marzo.
LโAscensione del Signore, il 28 maggio.
La Pentecoste, il 4 giugno.
La prima domenica di Avvento, il 3 dicembre.
Anche nelle feste della santa Madre di Dio, degli apostoli, dei santi e nella commemorazione dei fedeli defunti, la Chiesa pellegrina sulla terra proclama la Pasqua del suo Signore.
A Cristo che era, che รจ e che viene, Signore del tempo e della storia, lode perenne nei secoli dei secoli.
Amen.

Il si dei nostri ragazzi
] ]
celebrare il Natale
in sant’ angelo romanoโฆ2016








NELLA CHIESA PARROCCHIALE DI SANTA MARIA E SAN BIAGIO
VENERDร 30 DICEMBRE ALLE ORE 21.00
VEGLIA, ADORAZIONE E MOMENTO DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI ALLA VITA RELIGIOSA E FAMILIARE
E PER IL NOSTRO FRATELLO GIANCARLO CERQUA IN PREPARAZIONE DELL’AMMISSIONE AGLI ORDINI
SIETE INVITATI TUTTI

] ]

https://youtu.be/6I7Z5zb2pdY musica delle profezie โฆ.
http://www.diocesitivoli.it/component/k2/item/1645-adorazione-ferie-maggiori





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II DOMENICA DI AVVENTO
(oggetto: segnale stradale di inversione di marcia)

Per molti la panchina di qualsiasi sport รจ antipatica. Vorresti tanto giocare la partita. Ma ti hanno messo in panchina. Non sei ancora allโaltezza dei migliori ma se ci pensi bene, non รจ tempo perso. Significa che devi allenarti di piรน โฆ migliorare i fondamentali e sarai pronto per entrare a suo tempo.
Cโรจ posto per tutti nella squadra di Gesรน, per seguire i suoi schemi occorre essere convinti e preparati. Non ce la possono fare i pigri e gli arrabbiati, sono difetti insormontabili per chi vuole dare e ricevere amore.
Il nostro incontro con gli altri deve superare gli stretti confini della pura cortesia e vedere nellโaltro Gesรน che viene.
1ยฐbambini: in questo periodo di avvento bisogna imparare a trovare momenti in connessione con Nostro Signore.
2ยฐbambini: Impariamo da Giovanni dalla sua Umanitร senza barriere e dalla sua disciplina. Pur essendo il portavoce di Dio, egli continua la sua missione.
3ยฐ bambini: rendiamo la nostra fede coerente, con le nostre opere e la nostra perseveranza.
Vangelo Mt 3,1-12
Convertitevi: il regno dei cieli รจ vicino!
Dal vangelo secondo Matteo
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: ยซConvertitevi, perchรฉ il regno dei cieli รจ vicino!ยป. Egli infatti รจ colui del quale aveva parlato il profeta Isaรฌa quando disse: ยซVoce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!ยป.
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: ยซRazza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire allโira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: โAbbiamo Abramo per padre!โ. Perchรฉ io vi dico che da queste pietre Dio puรฒ suscitare figli ad Abramo. Giร la scure รจ posta alla radice degli alberi; perciรฒ ogni albero che non dร buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nellโacqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me รจ piรน forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerร in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirร la sua aia e raccoglierร il suo frumento nel granaio, ma brucerร la paglia con un fuoco inestinguibileยป.
I DOMENICA DI AVVENTO
(oggetto: lanterna con candela viola dentro)
INTRODUZIONE AL PROGETTO

Cโรจ una panchina dove occorre stare sempre vigili e attenti. ร la panchina dove attendiamo un aereo, un autobus, un treno.
E da questa panchina perdere la coincidenza sarebbe come perdere unโoccasione. Anche Gesรน ci ha dato un appuntamento. ร in ballo la nostra felicitร .
E dunque in vista di quel giorno bisogna vegliare, tenersi pronti, agire saggiamente, con distacco e insieme con impegno: perchรฉ dallโinterno della storia maturi il progetto di Dio.
In questa settimana, allora, Lui ci chiede maggiore attenzione: ai vicini, agli amici e ai famigliari, ma soprattutto a noi stessi. Lo fa perchรฉ ci ama.
1ยฐ bambino: Il cristiano deve avere un cuore sufficientemente missionario per vedere, negli incontri con gli altri, tale venuta.
2ยฐ bambino: Cristo non puรฒ essere programmato: deve essere atteso, lasciando che nella nostra vita ci sia uno spazio anche per la sua presenza.
3ยฐbambino: La vigilanza cristiana permette di leggere in profonditร i fatti per scoprirvi la ยซvenutaยป del Signore.
Esercizi Spirituali per i sacerdoti e diaconi della Diocesi
14.11.2016 – 18.11.2016 Santa severa -rm.





DOMENICA 6 NOVEMBRE ALLE ORE 11.00 SANTA MESSA
in occasione della commemorazione del IV novembre “Giorno dell’Unitร d’Italia e Giornata delle Forze Armate – Centenario della Grande Guerra”
La storia di un popolo ha nelle sue ricorrenze nazionali un momento forte di presa di coscienza dei valori che costituiscono il fondamento del bene comune, della pace, della libertร . Questi valori hanno la loro sorgente e il loro compimento in Dio Padre, da cui discende ogni vincolo di fraternitร . Oggi vogliamo guardare a Cristo, che sulla croce ha stabilito il patto di riconciliazione e di pace fra tutti i popoli. In Lui, primogenito tra molti fratelli, si infrangono le catene di ogni schiavitรน e si aprono nuovi orizzonti di solidarietร nella giustizia, nella pace e nell’amore.
FESTA DI TUTTI I SANTI
I #Santi non sono nati perfetti.
Hanno camminato ogni giorno verso la #perfezione con l’aiuto della #grazia di #Dio.
#Vangelo #Ognissanti
Oggi,festeggiando tutti i santi
sperimentiamo di non essere soli
e di avere come amici
quelli che ci hanno preceduto sulle tracce di Gesรน.
BUONA SANTITรโ A TUTTI








MISERICORDIA E PECCATO
“Dio non esclude nessuno, nรฉ poveri nรฉ ricchi. Dio non si lascia condizionare dai nostri pregiudizi umani, ma vede in ognuno unโanima da salvare ed รจ attratto specialmente da quelle che sono giudicate perdute e che si considerano esse stesse tali. Gesรน Cristo, incarnazione di Dio, ha dimostrato questa immensa misericordia, che non toglie nulla alla gravitร del peccato, ma mira sempre a salvare il peccatore, ad offrirgli la possibilitร di riscattarsi, di ricominciare da capo, di convertirsi. In un altro passo del Vangelo, Gesรน afferma che รจ molto difficile per un ricco entrare nel Regno dei cieli (cfr Mt 19,23). Nel caso di Zaccheo, vediamo proprio che quanto sembra impossibile si realizza: โegli โ commenta san Girolamo โ ha dato via la sua ricchezza e immediatamente lโha sostituita con la ricchezza del regno dei cieliโ (Omelia sul salmo 83, 3). E san Massimo di Torino aggiunge: โLe ricchezze, per gli stolti sono un alimento per la disonestร , per i saggi invece sono un aiuto per la virtรน; a questi si offre unโopportunitร per la salvezza, a quelli si procura un inciampo che li perdeโ (Sermoni, 95). [โฆ] Zaccheo ha accolto Gesรน e si รจ convertito, perchรฉ Gesรน per primo aveva accolto lui! Non lo aveva condannato, ma era andato incontro al suo desiderio di salvezza” (Benedetto XVI, ANGELUS, Piazza San Pietro, 31 ottobre 2010).

sabato 29 ottobre 2016
PELLEGRINAGGIO ALLA SANTISSIMA TRINITAโ
23 OTTOBRE 2016
INCONTRO MENSILE TRA PARROCO E GENITORI DEI RAGAZZI DEL CATECHISMO, CHIESA DI S. MARIA E S. BIAGIO ORE 10.15-11.15.






le parole del Papa โฆ..
tutte le forme di dialogo sono espressione della grande esigenza di amore di Dio, che a tutti va incontro e in ognuno pone un seme della sua bontร , perchรฉ possa collaborare alla sua opera creatrice. Il dialogo abbatte i muri delle divisioni e delle incomprensioni; crea ponti di comunicazione e non consente che alcuno si isoli, rinchiudendosi nel proprio piccolo mondo. Non dimenticatevi: dialogare รจ ascoltare quello che mi dice lโaltro e dire con mitezza quello che penso io. Se le cose vanno cosรฌ, la famiglia, il quartiere, il posto di lavoro saranno migliori. Ma se io non lascio che lโaltro dica tutto quello che ha nel cuore e incomincio ad urlare โ oggi si urla tanto โ non andrร a buon fine questo rapporto tra noi; non andrร a buon fine il rapporto fra marito e moglie, tra genitori e figli. Ascoltare, spiegare, con mitezza, non abbaiare allโaltro, non urlare, ma avere un cuore aperto.
Gesรน ben conosceva quello che cโera nel cuore della samaritana, una grande peccatrice; ciononostante non le ha negato di potersi esprimere, lโha lasciata parlare fino alla fine, ed รจ entrato poco alla volta nel mistero della sua vita. Questo insegnamento vale anche per noi. Attraverso il dialogo, possiamo far crescere i segni della misericordia di Dio e renderli strumento di accoglienza e rispetto.
XXX Domenica del Tempo Ordinario
90อฃ Giornata Missionaria Mondiale (Colletta obbligatoria).
CAMMINO DI ACCOMPAGNAMENTO ALLA CRESIMA DEGLI ADULTI
โข Coordina il diacono Alberto Coletta
SECONDA VICARIA Dal 14 Ottobre 2016 al 16 Dicembre 2016 โข
Ogni venerdรฌ ore 20.30-22 Collefiorito di Guidonia โข Parrocchia San Filippo Neri
Si puรฒ partecipare a partire dai 17 anni. Il cammino รจ aperto anche ai padrini e alle madrine. โข ร opportuno comunicare lโiscrizione per tempo alla Segreteria dellโUfficio Catechistico Diocesano oppure al diacono Alberto Coletta (329 3251916; colettalberto@gmail.com). โข Per poter accedere al cammino รจ necessaria una lettera di presentazione del proprio parroco
AVVISI
Mese di Ottobre
7-14-21-28 OTTOBRE 2016 ADORAZIONE EUCARISTICA E PREGHIERA COMUNITARIA ORGANIZZATA DAL GRUPPO DEL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO, NELLA CHIESA S. LIBERATA ORE 21.00
9 OTTOBRE 2016 APERTURA DELLโANNO PASTORALE PARROCCHIALE, ORE 11.00 S. MESSA, PIAZ. BEL VEDERE A. NARDI
10 OTTOBRE 2016 ROSARIO ORGANIZZATO DAL GRUPPO DI PADRE PIO, ORE 16.30, CHIESA S LIBERATA
16 OTTOBRE 2016 GIORNATA DEI MINISTRANTI DELLE PARROCCHIE DELLA DIOCESI
4-11-18-25 OTT0BRE 2016 (TUTTI I MARTEDร) SCUOLA DI TEOLOGIA PER LAICI, ORE 19.30-21.30, PARROCCHIA DI SAN GIUSEPPE ARTIGIANO, VILLANOVA DI GUIDONIA
22 OTTOBRE 2016 PELLEGRINAGGIO GIUBILARE DIOCESANO A ROMA
23 OTTOBRE 2016 INCONTRO MENSILE TRA PARROCO E GENITORI DEI RAGAZZI DEL CATECHISMO

Parrocchia Santa Maria e San Biagio
Via Delle Torri 16 – Tel. 0774420380/email:parr.sangelorum@alice.it
Segreteria prima/dopo Gli Orari Delle Ss. Messe Festivo 9.00-11.30-18.30 (17.00 Inv.) Feriale ore 18.30 (17.00 invernale)
Ottobre 2016
Gentilissimi parrocchiani,
Come ogni anno la commissione economica e il consiglio pastorale della parrocchia vieni a presentarvi il calendario pastorale e insieme adesso sollecita la vostra partecipazione la vita della parrocchia e alla sua organizzazione.
Abbiamo realizzato questo anno tante opere belle, come la facciata della chiesa di Santa Maria, le campane nella Chiesa di S. Liberata e altre opere sono in corso. Lโanno trascorso abbiamo vissuto delle esperienze di servizio, di fede e di condivisione fraterna accanto alle famiglie dei giovani, bambini, anziani.
ยซAlzati e vaโ; la tua fede ti ha salvato!ยป. Gesรนฬ, secondo lโevangelista Luca, al capitolo 17,11-19, nel guarirei i lebbrosi, attira lโattenzione sulla nostra fede. La fede non รจ un dono che Dio dร ad alcuni, ma la risposta degli uomini al dono dโamore che Dio fa a tutti. Quelli che percepiscono questo amore e rispondono, questo si chiama fede. Gesรนฬ stesso lo dice, tutti i dieci sono stati guariti, ma soltanto uno รจ tornato, ha risposto a questa guarigione. E questa รจ la fede. Quindi la fede non รจ un dono che Dio fa ad alcuni e ad altri meno, ma la risposta degli uomini al dono dโamore che Dio fa. E che cosโรจ la fede? La fede รจ saper rispondere positivamente a quegli avvenimenti che la vita ci fa incontrare.
Vi aspetto tutte le domeniche in parrocchia
per rispondere insieme allโamore che Dio ha per noiโฆ.
don adrian lupuImmagineCarica una immagine, scegline una dalla tua libreria dei media o aggiungine una con un URL.CaricaLibreria mediaInserisci dall’URL



parrocogiancarlo







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NON MANCARE
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RESTAURO DELLA SCRITTA DAVANTI ALLA CHIESA DI S MARIA REALIZZATA OGGI 11 OTTOBRE 2019 DA CONFRATELLO GUIDO GRAZIE
LA LEGGENDA IRLANDESE
Jack, un fabbro malvagio, perverso e tirchio, una notte d’Ognissanti, dopo l’ennesima bevuta viene colto da un attacco mortale di cirrosi epatica. Il diavolo nel reclamare la suaanima viene raggirato da Jack (sic!) e si trova costretto ad esaudire alcuni suoi desideri, tra iquali di lasciarlo in vita, giungendo al patto con cui rinunciava all’anima del reprobo. Jack,ignaro dell’effetto della malattia, muore un anno dopo. Rifiutato in Paradiso, Jack non trova posto nemmeno all’inferno a causa del patto con diavolo. A modo di rito il poveracciointaglia una grossa rapa mettendovi all’interno della brace fiammante, a luogo delladannazione eterna. Con questa lanterna, Jack, fantasma, torna nel mondo dei vivi. Gliirlandesi, emigrarono in America verso il 1850 e qui le rape vennero sostituite con lezucche che divennero le Jack o’lantern, utilizzate la notte d’Ognissanti: si pensava cosรฌ ditenere lontani gli spiriti inquieti dei morti che tentavano, come Jack, di tornare a casa. I bambini oggi si travestono e fanno visita alle famiglie guidati dalla lanterna zucca eottengono dolci in cambio della loro “benevolenza”. “Trick – or – treat” รจ l’usanza del”dolcetto o scherzetto”. “Trick or treat” letteralmente significa: “trucco o divertimento”,”stratagemma o piacere”, ma il significato originale รจ: “maledizione o sacrificio”, perchรฉuna setta segreta celtica andava reclamando offerte per il loro “dio” e se non le avevano proferivano delle maledizioni di morte sulla casa. Questa festa, affermatasi e diffusasi negliU.S.A., รจ stata importata dagli Stati Uniti in Europa e quindi in Italia.
ALCUNE CONSIDERAZIONI1
) ร solo ridicolo pensare che ci siano degli spiriti dei morti che tentano di tornare a casa!Dopo la morte, col giudizio particolare, l’anima di ogni uomo va in Paradiso, oppure inPurgatorio o all’Inferno, comunque รจ nelle mani di Dio: l’anima non puรฒ fare passeggiate oscampagnate indebite!
2 Quando uno muore, il Giudizio si compie davanti a Dio e non davanti al diavolo. Inoltreil diavolo non ha il potere di far tornare in vita una persona dopo che รจ morta: questo poterecompete solo a Dio.
3Se si fa un patto col diavolo – a differenza di quanto raccontato – l’Inferno accoglie a braccia aperte il contraente.
4
) La “storiellina” sviluppa e accredita credenze e pratiche magiche: chiedere al diavolol’esaudimento dei propri desideri, fare un patto col diavolo, ecc.
5
) ร veramente ridicolo pensare di tenere lontano questi presunti spiriti dei morti, o dispaventare e scacciare i fantasmi, solo con delle lanterne. ร superstizioso pensare diallontanare realtร spirituali, soprannaturali, solo con una zucca, solo con mezzi naturali!!
6
) ร sconcertante l’atteggiamento negativo verso la morte e verso i defunti che questa”festaccia” induce, come se i morti fossero solo qualcosa di ostile da cui difendersi. Per idefunti si va al cimitero a pregare, si fanno offrire Messe, comunque vanno pensati eaccostati con affetto e familiaritร , non certo con tremore e diffidenza. Il culto e l’affetto per imorti รจ segno di civiltร e scaturisce dall’amore.Questa festa di Halloween getta sicuramente un’ombra blasfema sulla festa di tutti i Santi,lasciando strascichi anche nel giorno dei defunti.
UN APPELLO
Il nostro รจ solo un invito: ognuno ascolta le ragioni, valuta e poi decide in coscienza. Noinon riteniamo di poter nรฉ di dover costringere nessuno, anzi vogliamo che chi aderisce alnostro invito lo faccia con gioia, liberamente, con convinzione e determinazione.Genitori stiamo attenti a permettere che i nostri ragazzi si abituino, o ancor peggio, sieduchino all’occulto. Insegnanti, informiamoci sulle veritร nascoste dietro questo rito dimassa. Potremmo trasmettere ai giovani – a nostra e a loro insaputa – monete false edeleterie aperture a mentalitร magico-esoteriche. L’anno scorso “alcuni genitori del sesto
circolo elementare di Manfredonia, in via Seminario, hanno protestato senza mezzi terminicontro l’ostinazione con cui alcuni insegnanti continuano, in occasione della festa diOgnissanti e dei defunti, a celebrare “la festa di Halloween”. Diversi insegnanti continuanoa insistere con il proporre in orari scolastici questo “pseudo rito” importato dagli U.S.A. A parte la speculazione commerciale, questa festa non รจ assolutamente compresa nei programmi scolastici nei quali invece รจ stabilito di promuovere i valori della tradizionelocale attorno ai quali la comunitร si riconosce. Invede di insegnare vere tradizioni “alcuniinsegnanti si arrabattono assurdamente promuovendo tale consumistico rito di Halloween.Invece di formare la cultura dei piccoli con notizie pedagogicamente valide, liimbambolano con fandonie improvvisate” (La Gazzetta del Mezzogiorno, 30 ottobre 2005, p. 8). Commercianti e venditori, abbiamo il coraggio di dire “NO” a promuovere articoliche, dietro l’apparenza della mascherata, diffondono e creano mentalitร esoterica. Moltioggetti venduti tra i prodotti di consumo sono amuleti. o loro riproduzioni, usati nelle pratiche di stregoneria. Non dimentichiamo che le disastrose conseguenze dell’inalazionemagica non sono immediate, ma si manifestano a distanza di anni in depressioni, crisi eviolenze. S’impone un’irremovibile presa di posizione riguardo tutto ciรฒ che ci viene propinato da Halloween, e dalla mentalitร magica in generale. Le parole che proclamiamo, igesti che facciamo, la mentalitร che seguiamo e i simboli che poniamo, non sono realtร neutre o prive di significato, ma costruiscono, richiamano ed evocano un mondo e unamentalitร , e introducono nella realtร culturale che rappresentano.
UNA TESTIMONIANZA IN PRIMA PERSONA
In un liceo di Foggia l’insegnante di religione ha parlato a lungo di questa festa delle sueimplicazioni, del suo significato, delle sue origini pagane, delle sue implicazioni magiche,esoteriche, stregonesche, ecc. Durante il dialogo con i ragazzi, due ragazze hanno chiesto la parola per testimoniare che tutto quanto riportato in questa documentazione risponde averitร . L’anno precedente hanno partecipato ad una di queste feste di Halloween, pensandoche si trattasse solo di un pรฒ di divertimento con punte di macabro, ma alla fine della festaalcuni ragazzi hanno chiesto loro di partecipare ad una seduta spiritica.
UNA PROPOSTA ALTERNATIVA
Bisogna denunciare le implicazioni e la mentalitร magico-esoterica veicolata da questafesta, ma piรน importante ancora (e decisivo) รจ offrire forti convinzioni culturali e spiritualialternative per opporsi a questa “invasione”. ร piรน importante valorizzare le nostre feste,ridare loro gioia e lucentezza, riappropriarsi delle nostre tradizioni, delle tradizioni di “casanostra”, rituffarsi nella memoria storica della “nostra famiglia santa”, nelle nostre radicicristiane che mettersi solo a combattere per dare un freno e una spallata a una “festaccia” pagana e stregonesca estranea e stile al nostro cristianesimo. Molti cattolici – proprio per riappropriarsi di una festa cristiana poco valorizzata – la notte del 31 ottobre si riuniranno in preghierae o organizzeranno feste cristiane alternative. Nella Parrocchia di S. LuigiGonzaga (Fg), la sera del 31 ottobre, adulti e bambini, catechisti e genitori, indosserannoabiti e porteranno simboli che ricordano il Santo di cui portano il nome, in modo davalorizzare e sottolineare meglio il significato della festa di tutti i Santi. Lo scorso anno,oltre che nella Chiesa di S. Luigi, la festa di Tutti i santi (alternativa ad Halloween) รจ statagiร celebrata in altre Parrocchie d’Italia (cfr. Avvenire 3/11/2005, p. 21). Quest’anno altreParrocchie si aggiungeranno. La processione di canti e preghiere che snoda per le vie delleParrocchia nel pomeriggio, dalle 17,00 alle 19,00, non si chiama “processione di tutti isanti”, ma processione di “quelli vestiti come i santi”. Il Santo di cui portiamo il nome รจimportante anche perchรฉ va invocato nella nostra preghiera personale affinchรฉ ci aiuti adessere testimoni autentici del Vangelo. Gli abiti per la nostra festa verranno realizzati ineconomia, con semplicitร , in maniera artigianale, con pezzi di stoffa e accessori recuperati
dalle cose e dai materiali che sono in casa o acquistati al mercato, utilizzando quindi pochecose povere che giร si posseggono. Povertร creativa, dunque, non spreco di denaro perchรฉ bisogna testimoniare il Vangelo, non fare una sfilata di moda! Dopo la processione, cherichiama e celebra le radici culturali-spirituali di ognuno di noi, e dopo la S. Messa, inChiesa i verrร esposto il SS. Sacramento” e si pregherร in vario modo per lodare Dio e per riparare tutti i tipi di “brutture” operate in questa notte. Poi la festa nei locali dellaParrocchia con tanti palloncini colorati, tante luci, tanti giochini, tanti “dolcetti” e canti egrandi e piccoli che si chiedono l’un l’altro: “perchรฉ porti questo simbolo? Ce significatoesso ha nella vita del Santo di cui porti il nome? Insomma non piรน “dolcetto o scherzetto”,ma “dimmi che santo sei”. La maggior parte di noi sa poco o niente del Santo di cui porta ilnome. Quando รจ nato? In che secolo รจ vissuto? Quali sono gli episodi piรน significativi dellasua vita? Ha lasciato insegnamenti particolarmente illuminati? Ha scritto libri importanti per la nostra spiritualitร ? Come รจ morto? Perchรฉ nelle immaginette รจ rappresentato con quel particolare oggetto in mano, o con quel particolare animale accanto? Con quale simbolo posso richiamare la sua vita? In questo modo si svilupperร e si attuerร una nuova, semplice,gioiosa ed efficace catechesi: una catechesi col sorriso sulle labbra.
Don Guglielmo FicheraAssociazione “Fede, Cultura e Societร ” Parrocchia S. Luigi Gonzaga
In corso dโoperaโฆ
INCONTRO DEI CATECHISTIโจSan Vittorino Romano, sabato 14 gennaio 2017
Carissimi Catechisti e Catechiste,
anzitutto desidero ringraziare voi per la vostra presenza ed i vostri parroci per la sollecitudine pastorale con la quale vi hanno coinvolto ed invitato a partecipare a questo incontro di oggi, che vogliamo vivere come una sosta nel cammino che la nostra Chiesa Diocesana, pian piano, sta compiendo sollecitata dalla Nota Pastorale โCristiani non si nasce, ma si diventaโ che ho voluto consegnare, come primo, anche se non esclusivo frutto della Visita Pastorale alle comunitร parrocchiali che ho avuto il dono di compiere in questi anni.
Una sosta, dunque, la nostra, per riappropriarci e approfondire lo spirito della Nota.
Lo abbiamo detto piรน volte e sempre dobbiamo ripetercelo, senza stancarci, che il cambiamento โ o meglio la conversione – sollecitata e piรน volte richiamata dalla Nota non si esaurisce in una nuova modalitร di ricevere i Sacramenti da parte dei ragazzi, o nei percorsi catechistici preparati per loro e, oserei dire, che neppure si esaurisce nel coinvolgimento dei genitori nei percorsi di fede dei loro figli – anche se certamente, questo รจ uno degli aspetti fondamentali -. Nรฉ โ ed oso ancora di piรน โ si esaurisce nellโaiutare ad assumere la convinzione profonda che i Sacramenti non sono fini a se stessi ma in ordine alla โvita cristianaโ โ e sarebbe giร tantissimo! -.
Oggi con voi e a voi vorrei rilanciare piuttosto un altro aspetto, questo ancor piรน essenziale e imprescindibile e che non dobbiamo dare per scontato perchรฉ alla luce della Visita Pastorale ho notato come scontato proprio assolutamente non lo siaโฆ La Nota deve essere occasione per โridisegnareโ e โripensareโ lโessere delle nostre comunitร parrocchiali, fondate sempre piรน su un reale e profondo ascolto della Parola di Dio, su una partecipazione attenta e curata allโEucaristia, su uno stile di comunione vera, di discernimento personale circa i carismi che lo Spirito dona a ciascuno, di condivisione concreta e di arricchimento reciproco, di accoglienza, accompagnamento ed integrazione delle persone allโinterno delle nostre comunitร in maniera attiva e consapevole. Credo fortemente, come Pastore della nostra Chiesa, che queste dimensioni, vissute realmente, lร dove giร ora un poco brillano, rendono belle le nostre comunitร , emanano una luce che attira, destano simpatia e possono riaccendere in molti cuori la nostalgia della โcasa del Padreโ, dove tornare ed essere sempre accolti, aiutati, accompagnati.
Il libro degli Atti degli Apostoli, che guida il cammino di questo anno pastorale, รจ opportunitร per ciascuno, per le nostre comunitร e per tutta la Chiesa Diocesana, per rispondere allโinvito del Signore di โtornare a Gerusalemmeโ e attendere lโinvio dello Spirito. I discepoli che come i due di Emmaus si erano allontanati delusi e stanche dopo i fatti della Pasqua, fanno proprio questo: tornano a Gerusalemme, stanno tutti insieme nel cenacolo e insieme a Maria โ la Madre di Gesรน e Madre nostra – accolgono il dono dello Spirito Santo, essenziale per vivere una autentica comunione (come il capitolo 4 degli Atti ci descrive a proposito della prima comunitร ), per iniziare unโautentica opera di evangelizzazione, capace di smuovere i cuori e accendere in tutti la domanda โche cosa dobbiamo fare?โ (come i primi discorsi di Pietro ci testimoniano). E oserei dire che la Nota Pastorale e il libro degli Atti degli Apostoli, si intrecciano efficacemente per noi.
In che senso? Come? Potremmo chiederci.
Proviamo insieme a riflettere: forse, in questo primo tempo del dopo Nota Pastorale, cosa stiamo vivendo? Provo a rispondere per voi: stiamo sperimentando la fatica del cominciare; forse stanno venendo alla luce situazioni pastorali nodose e difficili, come la mancanza reale di dialogo tra catechisti, genitori, sacerdotiโฆ, la difficoltร a collaborare fattivamente; in altre situazioni potrebbe evidenziarsi lโincapacitร di accogliere il cambiamento, per lโincognita che ogni cambiamento comporta; in altre ancora la difficoltร di coinvolgere nuove persone, nuovi operatori, difficili da trovare. Ci potrebbe poi spaventare il sacrificio che il cambiamento richiede a tutti i livelli e a ognuno di noiโฆ Ed azzardandomi ancor piรน: forse, nelle nostre comunitร , sta emergendo una mancanza di fede. Una confusione tra comunitร cristiana โ dove lo Spirito Santo รจ su ogni fedele battezzato e parla quindi in tutti i fedeli e la comunitร cristiana intesa come il gruppetto di quelli che stanno vicino al Parroco, sono impegnati nelle cose della Chiesa ma forse – anche da parte di noi pastori – la loro unzione รจ come bloccata, un poโ fermata, recintata in uno spazio che abbiamo dato loro noi presbiteri quasi per โgentile concessioneโโฆ
Eโ vero, il Parroco รจ il primo responsabile della catechesi, ma tutti i cristiani: catechisti, sposi, popolo di Dioโฆ hanno su di sรฉ lo Spirito e possono parlare ed agire mossi da Lui.
. Vedete, lungi dal farci spaventare da questi e da tutti gli altri ostacoli che stiamo incontrando o che incontreremo โ perchรฉ so benissimo che questi concetti conciliari non sono ancora passati nelle nostre comunitร -, senza farci scoraggiare da tali aspetti ed ostacoli, senza convincerci e ancor piรน โfarci convincereโ da chi non vorrebbe o non crede che si possa fare sul serio e vorrebbe convincere che โnon รจ possibile poichรฉ รจ difficileโ rinnovarsi, vorrei invitarvi a leggere queste difficoltร emerse come โfruttiโ della Nota Pastorale. Sembra strano, lo comprendo, ma credo che sia proprio cosรฌ. Sรฌ, anche questi sono โfruttiโ, magari amari, o acerbi, o indesiderati, ma ci sono, esistono e non possiamo far finta di niente, non possiamo dire che va tutto bene, non possiamo credere che non chiamandoli per nome e riconoscendoli, perchรฉ scomodi, abbiamo eliminato il problema. Occorre essere realisti, concreti e incarnati: ciascuno di questi โfruttiโ o โnon fruttiโ (potremmo chiamarli cosรฌ) sono da considerare. Male รจ e sarebbe invece rimanerne prigionieri, farsi catturare dal pessimismo e dallโimmobilismo.
Cosa farne allora?
Coglierli e lavorare come โpionieri del post-Concilio nella nostra Chiesa tiburtinaโ (รจ una affermazione grossa, ma la dico ugualmente perchรฉ ci credo abbastanza) per sciogliere ciascuno di questi nodi; impegnarsi per sanare concretamente ognuna di queste fratture. Eโ questa la capacitร di trasformare in opportunitร pastorali anche le cose che non vanno: potremmo dire che queste situazioni, quando sono ben evidenziate, rappresentano โil programma pastoraleโ specifico di ogni comunitร . Senza ripiegamenti, senza rassegnazioni sterili, senza cinismo e scetticismo.
Come ho detto prima la Nota si intreccia bene con lo spirito del libro degli Atti degli Apostoli e vorrei dire con lo spirito del dopo Resurrezione, come lโevangelista Luca ci dice.
Cosa accade ai discepoli? Se consideriamo bene notiamo: cโรจ stanchezza, delusione e mancano i motivi per fare comunione. Ce lo dicono i due di Emmaus che stanno lasciando Gerusalemme. Essi incontrano il Risorto, camminano con Lui, lo ascoltano, celebrano la cena con Lui e cosa fanno al termine dellโincontro? Tornano a Gerusalemme per condividere la gioia dellโincontro avuto con il Risorto alla locanda di Emmaus, e cosรฌ Gerusalemme, lร dove raggiungono gli altri discepoli del Maestro, diviene il luogo della โcomunione ritrovataโ, dove essi diventano parte essenziale nel loro narrare e condividere lโesperienza vissuta.
Chiediamoci: ma quella dei due di Emmaus, non รจ forse anche la situazione che viviamo noi, oggi, a livello parrocchiale e diocesano, nella fatica di vivere la comunione reale?
Non preferiamo anche noi, spesso, la strada di Emmaus, cioรจ la strada del nostro piccolo mondo personale, delle appartenenze parrocchiali e di gruppi e movimenti, rinunciando alla dimensione piรน ampia dellโappartenenza diocesana, solo perchรฉ impegnativa, a volte anche faticosa, che sempre ci scomoda? Non ci lasciamo convincere che se manchiamo noi, non succede nulla, non se ne accorge nessuno, le cose si fanno lo stesso, perchรฉ qualcun altro le farร , senza cogliere la nostra irripetibilitร , unicitร e lโimportanza del contributo insostituibile di ciascuno perchรฉ ciascuno porta in sรฉ lโunzione battesimale? La Nota Pastorale allora, cogliamola come incontro con lโinedito, come stimolo per โtornare a Gerusalemmeโ e stare insieme, come comunitร (lo stare con Maria e gli Apostoli che gli Atti ci richiamano) per accogliere, nel dono dello Spirito Santo, la comunione; ma anche per diventare ciascuno e tutti insieme collaboratori, artigiani โ direi usando un termine caro a Papa Francesci – della comunione.
E ancora, poniamoci la domanda:
dei discepoli a Gerusalemme di dice, nel vangelo di Giovanni al capitolo 20, che โle porte erano chiuse per timore dei Giudeiโ e inoltre che essi portavano il segno del tradimento nel loro essere 11 e non piรน 12. Ma non accade anche a noi questo, oggi, nella nostra Chiesa? Non sperimentiamo chiusure verso gli altri, chiusure di diffidenza, di sospetto, di pregiudizio, con lโincomunicabilitร che ogni chiusura comporta in sรฉ? Non ci sono a volte,โchiusureโ allโinterno delle nostre comunitร parrocchiali, tra le varie comunitร parrocchiali, altre volte tra le parrocchie e la dimensione diocesana? E speriamo che non si siano chiusure anche tra le nostre comunitร e la Chiesa universale? Non portiamo anche noi i segni dei vari tradimenti subรฌti o proposti, con il nostro comportamento, con le nostre assenze, con il nostro disinteresse?
Ebbene, che fare?
โTorniamo a Gerusalemmeโ cosรฌ come siamo. Ogni volta che lo facciamo, che facciamo lo sforzo di uscire dalle nostre prospettive ristrette ne abbiamo sempre trovato grande beneficio. So che costa, ma รจ sempre cosรฌ perchรฉ la chiusura ci fa stare piano piano in una stanza sempre piรน con aria viziata, viene a mancare lโossigeno e moriamo. Lโapertura ci fa respirare aria fresca, aria di Spirito Santo, aria nuova che rinnova (pensiamo alle esperienze diocesane giร vissute insieme come, ad esempio, il pellegrinaggio a Roma, le veglie e celebrazioni diocesane nellโAnno Santo โ solo per ricordare alcune recenti esperienze -โฆ ecc.). Cโรจ stata sicuramente la fatica: di crederci โ innanzitutto -, di organizzarci, di partire, faticare ma poi celebrando, stando insieme, realizzando insieme: quanta gioia, quanta felicitร abbiamo riportato nelle nostre case e comunitร . Solo chi non ha partecipato giudicando sempre e solo dallโalto in basso, senza coinvolgersi รจ rimasto nellโamarezza, nel suo giudizio giร a priori negativoโฆ
Il Signore parte sempre da ciรฒ che รจ reale e concreto, anche quando non รจ perfetto, non รจ adeguato, non รจ sano. Eโ Lui che lo perfezionerร , Lui che lo guarirร se noi lo permetteremo. Se noi ci staremo. E per starci occorre esserci!
Occorre esserci con speranza ed entusiasmo che nascono dal cogliere ciรฒ che ci aspetta se tutti ci poniamo in cammino.
Comprendo bene che siamo ad una svolta importante come Chiesa Diocesana, che, come richiamo nella Nota Pastorale, deve riscoprire e vivere la Sua maternitร che con i Sacramenti genera i piccoli alla vita di fede, ma sempre rigenera alla fede autentica, viva, chi i Sacramenti li ha giร ricevuti, chi fa parte della comunitร , ma spesso in modo stanco, approssimativo, sciatto, datato, statico: e questi siamo tutti noi! Nessuno escluso.
In piรน, in un clima culturale del relativismo imperante. In quella cultura liquida che teorizzรฒ il filosofo Baumann morto proprio pochi giorni fa e che ha preso e prende la cultura nella quale viviamo e se non si sta attenti anche la Chiesa; in questo clima non dobbiamo arrenderci, dobbiamo ripartire con slancio quasi come quando ci si dร un colpo di reni in mare quando siamo appoggiati con i piedi su uno scoglio e vogliamo riprendere a nuotare per ripartire da qualcosa di solido su cui siamo fondati per arrivare a riva: la Parola di Dio, il Catechismo della Chiesa Cattolica, lโamore allโuomo perchรฉ Dio per primo ama noi e – anche se faticando – partiamo per generare. E ogni atto generativo o rigenerativo รจ faticoso, a volte doloroso, perchรฉ รจ un parto di โnuovoโ, di piรน alto e di piรน vero. E quando รจ rigenerativo รจ ancor piรน difficile.
Forse โ qualcuno ipotizza โ sarebbe piรน facile cominciare tutto da capo nel proporre e vivere la fede che cominciare dalla nostra situazione di cristiani che si credono tali ma senza esserne troppo convinti e convincentiโฆ
Credo sia bene, dunque, collocarci entro questa cornice di senso: lโimpegno, la fatica di questo tempo, non รจ da eludere, ma da cogliere e vivere come necessari. Se non lo facciamo, se ci ritraiamo dalla fatica, dallโimpegno, per paura di scomodarci, di soffrire, di essere incompresi, forse anche un poโ boicottati dai soliti che sanno tutto e vogliono decidere tutto nelle nostre comunitร โ spesso un poโ vecchie, rassegnate e tristi – rischiamo di โabortireโ la vita nuova che lo Spirito vuole suscitare e per grazia di Dio โ lo dice anche la vostra massiccia presenza qui oggi – sta suscitando nella nostra Chiesa Diocesana.
Ci aiutano in questo cammino i primi, significativi, passi che giร sono stati compiuti e che, come ogni germoglio in un tronco, rafforzano la speranza e invitano alla fiducia. Penso e condivido con voi i momenti di incontro e di approfondimento vissuti nel Corso โSi puรฒ fareโฆโ per i catechisti, nei percorsi per gli accompagnatori dei genitori โChi ben cominciaโ e le comunitร che in vari modi hanno giร cominciato o hanno annunciato che desiderano iniziare il cammino.
Richiamo a tutti lโimportanza della formazione non solo riguardo i contenuti, ma anche circa lo stile e la mentalitร , come anche il cuoreโฆ mi piace far riecheggiare in questo mio riferimento il monito di Gesรน: โVino nuovo in otri nuoviโ! Queste opportunitร formative sono occasioni per vivere lโappartenenza piรน ampia alla Chiesa Diocesana e per lasciarsi accompagnare, sapendo che puรฒ diventare ed essere accompagnatore solo chi, a sua volta, si lascia accompagnare; chi si esime da questa esperienza, chi pensa di non averne bisogno, rischia di ergersi a maestro: ma il Maestro รจ uno solo e Lui solo guida e conduce; tutti noi accompagniamo da fratelli e non da maestri e proponiamo una esperienza non perchรฉ imparata, ma perchรฉ vissuta in prima persona. E permettetemi ancora di chiedere a voi un aiuto.
Lo scorso anno, per preparare la Nota, ho riflettuto per lunghi mesi, in diverse occasioni e tempi, con varie modalitร , insieme ai nostri sacerdoti che ringrazio per quanto fanno con tanta generositร ma che โ hanno confessato: alcuni sinceramente, altri perchรฉ non desiderosi di partire, altri invece non lo hanno confessato ma so che lo sentonoโฆ – hanno confessato, dicevo, che non sanno da che parte iniziare, che fanno faticaโฆ Un poโ troppo abituati a non aggiornarsi e a svolgere servizi comunitari importanti ma che impediscono loro, purtroppo, di guardare da una parte il mondo, la cultura attualeโฆ e dallโaltra anche di cercare di comprendere come leggere e proporre la bella notizia del Vangelo, di avere un poโ di tempo per loro e per riflettere sulle strategie pastorali da adottare per trasmettere efficacemente la fede allโuomo di oggi, hanno dichiarato di non sentirsi pronti. Vi chiederei allora, di coinvolgerli โ voi potete farlo, se volete riuscite a farlo โ nel vostro/nostro cammino.
โNemo dat quod non habetโ dicevano gli antichi โnessuno puรฒ donare ciรฒ che non haโ: non si puรฒ accompagnare se non si viene accompagnati, non si puรฒ donare comunione se non la si vive in prima persona. Questo vale per tutti! E tutti dobbiamo recuperare e vivere questo imperativo importante.
Grazie dunque a voi. Grazie anche ai membri dellโequipe diocesana che si sono messi e si stanno mettendo in gioco โ il gioco non รจ finito anzi รจ solo iniziatoโฆ – con entusiasmo, sacrificio ed impegno per maturare questo spirito e mettersi a servizio del progetto e delle comunitร della Diocesi.
A tutti auguro un pomeriggio fruttuoso. Io starรฒ qui con voi per gustare con voi la gioia del condividere quella missione di annunciare il Vangelo per la vita cristiana che mi vede come primo responsabile. E sto qui anche io per imparare ascoltando quanto emergerร da questo pomeriggio, disponibile al termine, se sarร necessario, ad offrire qualche dritta. Ringrazio, ancora una volta, Suor Giancarla Barbon e Padre Rinaldo Paganelli per il tempo prezioso che dedicano alla nostra Chiesa diocesana. Don Gianluca Zelli โ infaticabile โ e Suor Giovanna Boer e affido alla Madonna di Fatima, a cui รจ dedicato il luogo in cui ci troviamo e della quale questโanno celebreremo il centenario delle apparizioni, la buona riuscita di questo nostro incontro. Buon lavoro a tutti!
+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli
Lโamore dei risorti: purezza degli angeli, pienezza di Dio
XXXII Domenica Tempo ordinario โ Anno C In quel tempo, disse Gesรน ad alcuni sadducei, i quali dicono che non cโรจ risurrezione: ยซI figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono nรฉ moglie nรฉ marito: infatti non possono piรน morire, perchรฉ sono uguali agli angeli e, poichรฉ sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosรจ a proposito del roveto, quando dice:โIl Signore รจ il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbeโ. Dio non รจ dei morti, ma dei viventi; perchรฉ tutti vivono per luiยป.
Isadducei si cimentano in un apologo paradossale, quello di una donna sette volte vedova e mai madre, e lo sottopongono a Gesรน come caricatura della sua fede nella risurrezione. Lo sappiamo: non รจ facile credere nella vita eterna. Forse perchรฉ la immaginiamo come durata indefinita, anzichรฉ come intensitร e profonditร , come infinita scoperta di cosa significhi amare con il cuore stesso di Dio.
Lโunica piccola eternitร in cui i sadducei credono รจ la sopravvivenza del patrimonio genetico della famiglia, cosรฌ importante da giustificare il passaggio di quella donna di mano in mano, come un oggetto: ยซ si prendala vedova… Allora la prese il secondo e poi il terzo e cosรฌ tut- ti e setteยป.
Il loro linguaggio non รจ sfiorato neppure da unโombra di amore, ma riduce la carne dolorante e luminosa della vita a uno strumento, una cosa da adoperare per i propri fini.
Gesรน non ci sta, e alla loro domanda banale ( di quale dei sette fratelli sarร moglie quella donna?) contrappone un intero mondo nuovo:
Quelli che risorgono non prendono nรฉ moglie nรฉ marito. Gesรน non dice che finiranno gli affetti e il lavoro gioioso del cuore. Anzi, lโunica cosa che rimane per sempre, ciรฒ che rimane quando non rimane piรน nulla, รจ lโamore ( 1 Cor 13,8).
I risorti non prendono moglie o marito, e tuttavia vivono la gioia, umanissima e immortale, di dare e ricevere amore: su questo si fonda la felicitร di questa e di ogni vita. Perchรฉ amare รจ la pienezza dellโuomo e di Dio. E ciรฒ che vince la morte non รจ la vita, รจ lโamore.
E finalmente nellโultimo giorno, a noi che abbiamo fatto tanta fatica per imparare ad amare, sarร dato di amare con il cuore stesso di Dio.
I risorti saranno come angeli. Ma che cosa sono gli angeli? Le creature un poโ evanescenti, incorporee e asessuate del nostro immaginario romantico?
O non piuttosto, biblicamente, annunciatori di Dio (Gabriele), forza di Dio (Michele), medicina di Dio (Raffaele)? Occhi che vedono Dio faccia a faccia (Mt 18,10), presenti alla Presenza?
Il Signore รจ Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe. Dio non รจ Dio di morti, ma di vivi. In questa preposizione ยซdiยป ripetuta 5 volte รจ racchiuso il motivo ultimo della risurrezione, il segreto dellโeternitร .
Una sillaba breve come un respiro, ma che contiene la forza di un legame, indissolubile e reciproco, e che dice: Dio appartiene a loro, loro a Dio.
Cosรฌ totale รจ il legame, che il Signore non puรฒ pronunciare il proprio nome senza pronunciare anche quello di coloro che ama. Il Dio forte al punto di inondare di vita anche le vie della morte ha cosรฌ bisogno dei suoi figli da ritenerli parte fondamentale di sรฉ stesso. Questo Dio di uomini vive solo se io e tu vivremo, per sempre, con Lui.
(Letture: 2 Maccabei 7,1-2.9-14; Salmo 16; 2 Tessalonicesi 2,16-3,5; Luca 20,27-38).RE
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