Lettera di Avvento del Vescovo Mauro 2020
Autore: parrocosar
Domenica della Trinitร
Don eugenio de Nicola

Papa Francesco mese di Maggio
In ricordo mons luigi Boncori

San Giovanni Paolo


Decreto del vescovo Mauro
Avviso


omelia
Lโevangelista Matteo รจ un grande teologo e probabilmente รจ lui lo scriba che, come ha detto Gesรน, dal suo tesoro tira fuori cose nuove e cose antiche. Nel presentare la figura di Giuseppe, il padre di Gesรน, con grande abilitร lโevangelista fonde in questo personaggio grandi liberatori della storia di Israele: Giuseppe, il figlio di Giacobbe, quello che era stato venduto dai fratelli, che salvรฒ la sua famiglia portandola in Egitto, e Mosรจ, il grande liberatore, che salvรฒ il suo popolo portandolo via dallโEgitto.
Ma vediamo cosa ci scrive l’evangelista, al capitolo 2 del suo vangelo, dal versetto 13. โEssi erano appena partitiโ – si tratta dei Magi – โquando un angelo del Signoreโ, ecco entra in azione lโangelo del Signore: una formula che indica non un angelo inviato dal Signore, ma Dio stesso quando entra in comunicazione con gli uomini. In questo vangelo appare in tre momenti importanti: per annunziare la vita di Gesรน, per difenderla, come vediamo ora, dalle trame omicide del re Erode, e, al momento della risurrezione, per confermare che la vita,
quando viene da Dio, รจ indistruttibile.
โQuando un angelo del Signore apparve in sogno Giuseppeโ, ecco lโevangelista parla dei sogni a Giuseppe come i sogni del patriarca, lโuomo dei sogni, come รจ scritto nel libro della Genesi. โE gli disse: ร lzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta lร finchรฉ non ti avvertirรฒ. Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderloโ. Perchรฉ questo? Erode era un re illegittimo, non aveva sangue giudaico nelle sue vene ed era ossessionato che qualcuno gli potesse toglierle il trono, al punto che arrivรฒ ad uccidere ben una decina dei familiari e addirittura tre figli, lโultimo dei quali qualche giorno prima di morire. Ma lโevangelista, sotto la figura di Erode, vuole raffigurare quella del faraone che ordinรฒ la strage di tutti i bambini maschi del popolo ebraico e, per un intervento divino, si salvรฒ Mosรจ.
โEgli si alzรฒ nella notteโ – come la notte di Pasqua, la notte della liberazione – โprese il bambino e sua madre e si rifugiรฒ in Egittoโ. Quindi, come Giuseppe il patriarca portรฒ la sua famiglia in salvo in Egitto, cosรฌ Giuseppe il padre di Gesรน. E continua lโevangelista che โMorto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disseโ, e qui lโevangelista non fa altro che prendere letteralmente la citazione dal libro dellโEsodo, di quello che รจ scritto di Mosรจ, quando il Signore disse a Mosรจ in Madian – รจ il capitolo quarto del libro della Genesi – โVa, torna in Egitto perchรฉ sono morti quanti insidiavano la tua vita. Mosรจ prese la moglie e i figli, li fece salire sullโasino e tornรฒ nella terra dโEgittoโ. ร esattamente quello che lโevangelista scrive ora โLโangelo del Signore disse: ร lzati, prendi con te il bambino e sua madre, va nella terra di Israeleโ.
Nella terra di Israele ormai non ci dovrebbero essere problemi, forse, โSono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino. Egli si alzรฒ, prese il bambino e sua madre ed entrรฒ nella terra di Israele. Ma quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelaoโ, quando morรฌ Erode il Grande, la regione fu smembrata e divisa: ad Archelao toccรฒ in sorte la Giudea, la Samaria e lโIdumea, a Erode Antipa, il re che poi vedrร le gesta di Gesรน, la Galilea e la Perea; infine allโaltro figlio, a Filippo, tutta la parte a oriente e nord del lago.
โArchelao regnava al posto di suo padre Erodeโ, regnare al posto di suo padre significa che era un assassino come il padre; infatti Archelao iniziรฒ il suo regno con una strage di ben tremila ebrei, โebbe paura di andarviโ. Il potere รจ sempre assassino. Di fronte ai doni di Dio il potere risponde sempre con il terrore. โAvvertito poi in sognoโ – di nuovo tornano i sogni di Giuseppe – โsi ritirรฒโ, e qui lโevangelista incomincia a presentare la luce che splende nelle tenebre. Infatti โsi ritirรฒ nella regione della Galileaโ. Mentre la Giudea deve il nome a Giuda, uno dei patriarchi di Israele, questa regione al nord, al confine con i pagani, era talmente
disprezzata che il profeta Isaia, nel capitolo 8, volendo indicarla disse โIl distretto dei gentiliโ, cioรจ il distretto dei pagani. Distretto in ebraico si dice galรฎl (fonetico), da cui Galilea. Quindi una zona oscura, โE andรฒ ad abitare in una cittร chiamata Nazarethโ. Mai citata nei testi della bibbia, non godeva di buon nome. Nel vangelo di Giovanni sappiamo la risposta scettica di Natanaele quando gli dicono che Gesรน viene da Nazareth e lui dice โMa da Nazareth puรฒ venire qualcosa di buono?โ. Quindi l’avventura di Gesรน nasce nel mondo oscuro, รจ la luce che splende nelle tenebre.
Lโevangelista Matteo รจ un grande teologo e probabilmente รจ lui lo scriba che, come ha detto Gesรน, dal suo tesoro tira fuori cose nuove e cose antiche. Nel presentare la figura di Giuseppe, il padre di Gesรน, con grande abilitร lโevangelista fonde in questo personaggio grandi liberatori della storia di Israele: Giuseppe, il figlio di Giacobbe, quello che era stato venduto dai fratelli, che salvรฒ la sua famiglia portandola in Egitto, e Mosรจ, il grande liberatore, che salvรฒ il suo popolo portandolo via dallโEgitto.
Ma vediamo cosa ci scrive l’evangelista, al capitolo 2 del suo vangelo, dal versetto 13. โEssi erano appena partitiโ – si tratta dei Magi – โquando un angelo del Signoreโ, ecco entra in azione lโangelo del Signore: una formula che indica non un angelo inviato dal Signore, ma Dio stesso quando entra in comunicazione con gli uomini. In questo vangelo appare in tre momenti importanti: per annunziare la vita di Gesรน, per difenderla, come vediamo ora, dalle trame omicide del re Erode, e, al momento della risurrezione, per confermare che la vita,
quando viene da Dio, รจ indistruttibile.
โQuando un angelo del Signore apparve in sogno Giuseppeโ, ecco lโevangelista parla dei sogni a Giuseppe come i sogni del patriarca, lโuomo dei sogni, come รจ scritto nel libro della Genesi. โE gli disse: ร lzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta lร finchรฉ non ti avvertirรฒ. Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderloโ. Perchรฉ questo? Erode era un re illegittimo, non aveva sangue giudaico nelle sue vene ed era ossessionato che qualcuno gli potesse toglierle il trono, al punto che arrivรฒ ad uccidere ben una decina dei familiari e addirittura tre figli, lโultimo dei quali qualche giorno prima di morire. Ma lโevangelista, sotto la figura di Erode, vuole raffigurare quella del faraone che ordinรฒ la strage di tutti i bambini maschi del popolo ebraico e, per un intervento divino, si salvรฒ Mosรจ.
โEgli si alzรฒ nella notteโ – come la notte di Pasqua, la notte della liberazione – โprese il bambino e sua madre e si rifugiรฒ in Egittoโ. Quindi, come Giuseppe il patriarca portรฒ la sua famiglia in salvo in Egitto, cosรฌ Giuseppe il padre di Gesรน. E continua lโevangelista che โMorto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disseโ, e qui lโevangelista non fa altro che prendere letteralmente la citazione dal libro dellโEsodo, di quello che รจ scritto di Mosรจ, quando il Signore disse a Mosรจ in Madian – รจ il capitolo quarto del libro della Genesi – โVa, torna in Egitto perchรฉ sono morti quanti insidiavano la tua vita. Mosรจ prese la moglie e i figli, li fece salire sullโasino e tornรฒ nella terra dโEgittoโ. ร esattamente quello che lโevangelista scrive ora โLโangelo del Signore disse: ร lzati, prendi con te il bambino e sua madre, va nella terra di Israeleโ.
Nella terra di Israele ormai non ci dovrebbero essere problemi, forse, โSono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino. Egli si alzรฒ, prese il bambino e sua madre ed entrรฒ nella terra di Israele. Ma quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelaoโ, quando morรฌ Erode il Grande, la regione fu smembrata e divisa: ad Archelao toccรฒ in sorte la Giudea, la Samaria e lโIdumea, a Erode Antipa, il re che poi vedrร le gesta di Gesรน, la Galilea e la Perea; infine allโaltro figlio, a Filippo, tutta la parte a oriente e nord del lago.
โArchelao regnava al posto di suo padre Erodeโ, regnare al posto di suo padre significa che era un assassino come il padre; infatti Archelao iniziรฒ il suo regno con una strage di ben tremila ebrei, โebbe paura di andarviโ. Il potere รจ sempre assassino. Di fronte ai doni di Dio il potere risponde sempre con il terrore. โAvvertito poi in sognoโ – di nuovo tornano i sogni di Giuseppe – โsi ritirรฒโ, e qui lโevangelista incomincia a presentare la luce che splende nelle tenebre. Infatti โsi ritirรฒ nella regione della Galileaโ. Mentre la Giudea deve il nome a Giuda, uno dei patriarchi di Israele, questa regione al nord, al confine con i pagani, era talmente
disprezzata che il profeta Isaia, nel capitolo 8, volendo indicarla disse โIl distretto dei gentiliโ, cioรจ il distretto dei pagani. Distretto in ebraico si dice galรฎl (fonetico), da cui Galilea. Quindi una zona oscura, โE andรฒ ad abitare in una cittร chiamata Nazarethโ. Mai citata nei testi della bibbia, non godeva di buon nome. Nel vangelo di Giovanni sappiamo la risposta scettica di Natanaele quando gli dicono che Gesรน viene da Nazareth e lui dice โMa da Nazareth puรฒ venire qualcosa di buono?โ. Quindi l’avventura di Gesรน nasce nel mondo oscuro, รจ la luce che splende nelle tenebre.
โPerchรฉ si compisse ciรฒ che era stato detto per mezzo dei profetiโ – e qui si vede la grande abilitร di Matteo, il grande scriba, il grande teologo – โsarร chiamato Nazarenoโ. Letteralmente lโevangelista scrive Nazoreo (fonetico) perchรฉ fonde tre termini diversi: uno, il primo, รจ neser (fonetico), che significa โil virgultoโ, e viene preso dal capitolo 11 del profeta Isaia, nella profezia โUn virgulto spunterร dalle sue radiciโ, dalle radici del padre di Davide; lโaltro รจ il termine nazir (fonetico), che significa โconsacratoโ, lโuomo che vive per Dio, e infine naturalmente il nome di Nazareth. Quindi questa pagina รจ un grande capolavoro di letteratura, di teologia e di spiritualitร e il significato รจ: Dio sta sempre a fianco del suo popolo e Dio sempre susciterร nuovi liberatori della sua famiglia

Avviso settembre 2019
Pastorale 2019-20
Oratorio un mondo di emozioni 2019 oratorio SAR
DallโAvvenire edizione diocesana Tiburtina
manifesto oratorio 2018-19
manifesto oratorio
Natale 2017
Comunicazione per la catechesi โ๏ธโช๏ธโ๏ธ๐ซ
Domenica 24 dicembre come ogni domenica il catechismo ci sarร …ci vediamo alle 10.15 per fare la catechesi con tutti i gruppi …Natalino insieme๐๐โ๏ธโช๏ธโ๏ธ๐๐ซ
testi utili
apertura dell’anno pastorale
PARROCCHIA SANTA MARIA e SAN BIAGIO
VIA DELLE TORRI n.16
SANTโANGELO ROMANO 00010 Rm.
TEL. 0774420380
E-MAIL: parr.sangelorum@alice.it
Don Adrian, Consiglio Pastorale
Anche questโanno iniziamo il nostro percorso pastorale presentandovi il calendario pastorale e insieme ad esso sollecita la vostra partecipazione alla vita della parrocchia e alla sua organizzazione.
La Chiesa la societร . in questo momento guardano con attenzione, a tutti i segni di speranza che il Signore ci invita, per assicurarci che Lui non ci ha abbandonati, ma ci segue con amore anche in questi tempi inquietante di sofferenza รจ tanto odio, che circondano le nostre case, e aggrediscono i nostri ideali piรน belli.
Senzโaltro la parrocchia รจ riconosciuta, ovunque, come segno di speranza e ci invita ad avere fiducia sempre e comunque nel Signore e presentare tutte le nostre opere come dono della provvidenza di Dio.
Non lasciamoci dunque sopraffare da sentimenti di scoraggiamento e di sconfitta, raccogliamo quelle croci che attraversano la nostra vita come occasione di purificazione e motivo di incontro con Cristo, che ancora oggi, attraverso il mondo, con una croce non piรน strumento di morte ma di salvezza.
La preghiera comunitaria fatta in parrocchia frequentemente, sia lโanima e il segno distintivo di questa nostra speranza.
La vergine Maria possa essere dovunque la stella del mattino, che sorge nei momenti di difficoltร per assicurarci la protezione allโintervento divino.
La gioia e lโabbraccio benedicente di San Biagio, Santa Liberata, il nostro arcangelo Michele ci accompagnino nella vita quotidiana, nella certezza che uno puรฒ dire, che Dio รจ con me.
Il Signore ci dia la sua pace e la sua benedizione.
Come sempre il nostro ringraziamento.
Ossequio a tutti voi.
Il Parroco Don Adrian e il consiglio pastorale
,
PARROCCHIA DI SANTA MARIA E SAN BIAGIO
ISCRIZIONE ALLโANNO CATECHISTICO _______________________
IO _________________________________________
GENITORE DEL BAMBINO/A O RAGAZZO/A
NATO/A A __________________________________IL ________________________________
RESIDENTE IN VIA/PIAZZA ________________________________________________________
TEL.____________________________________CELL._____________________________________
CHIEDO
CHE MIO/A FIGLIO/A VENGA ISCRITTO AL CATECHISMO PARROCCHIALE PER LโANNO ____________NEL GRUPPO _____________________________E MโIMPEGNO AFFINCHร LA SUA PRESENZA SIA ASSIDUA, AL CATECHISMO E ALLA MESSA DOMENICALE.
INOLTRE
DICHIARO CHE SOTTO LA MIA PERSONALE RESPONSABILITร MIO/A FIGLIO/A AL TERMINE DI OGNI INCONTRO DI CATECHISMO PUร:
TORNARE A CASA DA SOLO/A
SARร ATTESO/A ALLโUSCITA DEL LOCALE DELLโORATORIO DA ME O DA PERSONA DI MIA FIDUCIA
ย
DICHIARO CHE SOTTO MIA TOTALE RESPONSABILITร MIO/A FIGLIO/A PUร USCIRE DAI LOCALI DELLโORATORIO INSIEME ALLE CATECHISTE PER TUTTE LE ATTIVITร DA SVOLGERE FUORI DALLA PARROCCHIA.
PERTANTO
LIBERO DA OGNI RESPONSABILITร DI QUALSIASI NATURA E GENERE, IL PARROCO E LE CATECHISTE DI SANTโANGELO ROMANO NEI CONFRONTI DI MIO/A FIGLIO/A UNA VOLTA USCITO DAI LOCALI PARROCCHIALI IN POI.
ย
SUGGERIMENTI O NOTE:
IL BAMBINO/A O RAGAZZO/A HA PROBLEMI SANITARI IMPORTANTI?ย ย ย SIย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย ย NO
SE ร SI SPECIFICARE ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________.
ร PREVISTO UN CONTRIBUTO DI โฌ 10, PER LE NECCESSITA DELLA PARROCCHIA AL MOMENTO DELLโISCRIZIONE.
Data ____________________________
Firma di un genitore
__________________________________
OMELIE โฆ.
Era stata una giornata molto impegnativa. Quella cena con Etan era il coronamento di mesi di duro lavoro. La campagna pubblicitaria era piaciuta al Cliente che si era convinto a firmare per altri quattro anni di partnership. Si trattava di un grosso Cliente e di una campagna da migliaia e migliaia di dollari. La promozioneย [โฆ]
festa di s liberata e s michele
Sorgente: festa di s liberata e s michele
Giovedรฌ santo
SCHEMA GENERALE PER LโESAME DI COSCIENZA
SCHEMA GENERALE PER LโESAME DI COSCIENZA
1. Mi accosto al Sacramento della Penitenza per un sincero desiderio di puri cazione, di conversione, di rinnovamento di vita e di piuฬ intima amicizia con Dio, o lo considero piuttosto come un peso, che solo rara- mente sono disposto ad addossarmi?
2. Ho dimenticato o, di proposito, ho taciuto peccati gravi nella confes- sione precedente o nelle confessioni passate?
3. Ho soddisfatto alla penitenza che mi eฬ stata imposta? Ho riparato i torti da me compiuti? Ho cercato di mettere in pratica i propositi fatti per emendare la mia vita secondo il Vangelo?
Alla luce della parola di Dio, ognuno esamini se stesso.
I. Il Signore dice: ยซAmerai il Signore Dio tuo con tutto il cuoreยป.
1. Il mio cuore eฬ davvero orientato a Dio; posso dire di amarlo davvero sopra tutte le cose e con amore di glio, nell’osservanza fedele dei suoi co- mandamenti? Mi lascio troppo assorbire dalle cose temporali? Eฬ sempre retta la mia intenzione nell’agire?
2. Eฬ salda la mia fede in Dio, che nel Figlio suo ha rivolto a noi la sua parola? Ho dato la mia piena adesione alla dottrina della Chiesa? Ho avuto a cuore la mia formazione cristiana, ascoltando la parola di Dio, parte- cipando alla catechesi, evitando tutto cioฬ che puoฬ insidiare la fede? Ho professato sempre con coraggio e senza timore la mia fede in Dio e nella Chiesa? Ho tenuto a dimostrarmi cristiano nella vita privata e pubblica?
3. Ho pregato al mattino e alla sera? E la mia preghiera eฬ un vero collo- quio cuore a cuore con Dio, o eฬ solo una vuota pratica esteriore? Ho sapu- to o rire a Dio le mie occupazioni, le mie gioie e i miei dolori? Ricorro a lui con ducia anche nelle tentazioni?
4. Ho riverenza e amore verso il nome santo di Dio, o l’ho o eso con la bestemmia, col falso giuramento, col nominarlo invano? Sono stato irri- verente verso la Madonna e i Santi?
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5. Santi co il giorno del Signore e le feste della Chiesa, prendendo parte con partecipazione attiva, attenta e pia alle celebrazioni liturgiche, e spe- cialmente alla Santa Messa? Ho evitato di esercitare lavoro non necessario nei giorni festivi? Ho osservato il precetto della confessione almeno an- nuale e della comunione pasquale?
6. Ci sono per me ยซaltri deiยป, cioeฬ espressioni o cose delle quali mi inte- resso o nelle quali ripongo ducia piuฬ che in Dio, per es.: ricchezza, super- stizioni, spiritismo e altre forme di magia?
II. Il Signore dice: ยซAmatevi gli uni gli altri, come io ho amato voiยป.
1. Amo davvero il mio prossimo, oppure abuso dei miei fratelli, serven- domi di loro per i miei interessi e riservando ad essi un trattamento che non vorrei fosse usato nei miei confronti? Ho dato scandalo con le mie parole o le mie azioni?
2. Nella mia famiglia, ho contribuito con pazienza e con vero amore al bene e alla serenitaฬ degli altri?
Per i singoli componenti della famiglia:
โ Per i gli. Sono stato obbediente ai genitori, li ho rispettati e onorati? Ho prestato loro aiuto nelle necessitaฬ spirituali e materiali? Mi sono im- pegnato nella scuola? Ho rispettato le autoritaฬ? Ho dato buon esempio in ogni situazione?
โ Per i genitori. Mi sono preoccupato dell’educazione cristiana dei gli? Ho dato loro buon esempio? Li ho sostenuti e diretti con la mia autoritaฬ?
โ Per i coniugi. Sono stato sempre fedele negli a etti e nelle azioni? Ho avuto comprensione nei momenti di inquietudine?
3. So dare del mio, senza gretto egoismo, a chi eฬ piuฬ povero di me? Per quanto dipende da me, difendo gli oppressi e aiuto i bisognosi? Oppure tratto con su cienza o con durezza il mio prossimo, specialmente i pove- ri, i deboli, i vecchi, gli emarginati, gli immigrati?
4. Mi rendo conto della missione che mi eฬ stata a data? Ho partecipato alle opere di apostolato e di caritaฬ della Chiesa, alle iniziative e alla vita della parrocchia? Ho pregato e o erto il mio contributo per le necessitaฬ
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della Chiesa e del mondo, per es. per l’unitaฬ della Chiesa, per l’evangeliz- zazione dei popoli, per l’instaurazione della giustizia e della pace?
5. Ho a cuore il bene e la prosperitaฬ della comunitaฬ umana in cui vivo o mi curo soltanto dei miei interessi personali? Partecipo, per quanto posso, alle iniziative che promuovono la giustizia, la pubblica moralitaฬ, la con- cordia, le opere di bene cenza? Ho compiuto i miei doveri civili? Ho pa- gato regolarmente le tasse?
6. Sono giusto, impegnato, onesto nel lavoro, volenteroso di prestare il mio servizio per il bene comune? Ho dato la giusta mercede agli operai e a tutti i sottoposti? Ho osservato i contratti e tenuto fede alle promesse?
7. Ho prestato alle legittime autoritaฬ l’obbedienza e il rispetto dovuti?
8. Se ho qualche incarico o svolgo mansioni direttive, bado solo al mio tornaconto o mi impegno per il bene degli altri, in spirito di servizio?
9. Ho praticato la veritaฬ e la fedeltaฬ, oppure ho arrecato del male al pros- simo con menzogne, calunnie, detrazioni, giudizi temerari, violazione di segreti?
10. Ho attentato alla vita e all’integritaฬ sica del prossimo, ne ho o eso l’onore, ne ho danneggiato i beni? Ho procurato o consigliato l’aborto? Ho taciuto in situazioni dove potevo incoraggiare al bene? Nella vita matri- moniale sono rispettoso dellโinsegnamento della Chiesa circa lโapertura alla vita e al rispetto di essa? Ho agito contro la mia integritaฬ sica (ad es.: sterilizazzione)? Sono stato sempre fedele anche con la mente? Ho serbato odio? Sono stato rissoso? Ho pronunziato insulti e parole o ensive, fo- mentando screzi e rancori? Ho colpevolmente ed egoisticamente omesso di testimoniare l’innocenza del prossimo? Guidando la macchina o utiliz- zando altri mezzi di trasporto ho esposto al pericolo la mia vita o quella degli altri?
11. Ho rubato? Ho ingiustamente desiderato la roba d’altri? Ho danneg- giato il prossimo nei suoi averi? Ho restituito quanto ho sottratto e ho riparato i danni arrecati?
12. Se ho ricevuto dei torti, mi sono dimostrato disposto alla riconcilia- zione e al perdono per amore di Cristo, o serbo in cuore odio e desiderio di vendetta?
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III. Cristo Signore dice: ยซSiate perfetti come il Padreยป.
1. Qual eฬ l’orientamento fondamentale della mia vita? Mi faccio animo con la speranza della vita eterna? Ho cercato di ravvivare la mia vita spi- rituale con la preghiera, la lettura e la meditazione della parola di Dio, la partecipazione ai sacramenti? Ho praticato la morti cazione? Sono stato pronto e deciso a stroncare i vizi, a soggiogare le passioni e le inclinazio- ni perverse? Ho reagito ai motivi di invidia, ho dominato la gola? Sono stato presuntuoso e superbo; ho preteso di a ermare tanto me stesso, da disprezzare gli altri e preferirmi ad essi? Ho imposto agli altri la mia vo- lontaฬ, conculcando la loro libertaฬ e trascurando i loro diritti?
2. Che uso ho fatto del tempo, delle forze, dei doni ricevuti da Dio come i ยซtalenti del vangeloยป? Mi servo di tutti questi mezzi per crescere ogni giorno di piuฬ nella perfezione della vita spirituale e nel servizio del pros- simo? Sono stato inerte e pigro? Come utilizzo internet e altri mezzi di comunicazione sociale?
3. Ho sopportato con pazienza, in spirito di fede, i dolori e le prove della vita? Come ho cercato di praticare la morti cazione, per compiere quello che manca alla passione di Cristo? Ho osservato la legge del digiuno e dell’astinenza?
4. Ho conservato puro e casto il mio corpo, nel mio stato di vita, pen- sando che eฬ tempio dello Spirito Santo, destinato alla risurrezione e alla gloria? Ho custodito i miei sensi e ho evitato di sporcarmi nello spirito e nel corpo con pensieri e desideri cattivi, con parole e con azioni indegne? Mi sono permesso letture, discorsi, spettacoli, divertimenti in contrasto con l’onestaฬ umana e cristiana? Sono stato di scandalo agli altri con il mio comportamento?
- Ho agito contro coscienza, per timore o per ipocrisia?
- Ho cercato di comportarmi in tutto e sempre nella vera libertaฬ dei gli
di Dio e secondo la legge dello Spirito, o mi sono lasciato asservire dalle mie passioni?
7. Ho omesso un bene che era per me possibile realizzare?
Calendario liturgico settimanale
29ยช DEL TEMPO ORDINARIOEs 17,8-13; Sal 120 (121); 2 Tm 3,14โ4,2; Lc 18,1-8Dio farร giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.R Il mio aiuto viene dal Signore. 16DOMENICAย LO 1ยช set S LIBERATโฆ
Sorgente: Calendario liturgico settimanale
Omelie Domenicali …
Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde
La parola del Signore che ci invitava, domenica scorsa, a perseverare nella preghiera – Dio ascolterร coloro che perseverano nella loro preghiera – risuona ancora alle nostre orecchie mentre il testo evangelico di oggi completa lโinsegnamento sulla preghiera: bisogna certamente pregare, e pregare con insistenza. Ma questo non basta, bisogna pregare sempre di piรน. E il primo ornamento della preghiera รจ la qualitร dellโumiltร : essere convinti della propria povertร , della propria imperfezione e indegnitร . Dio, come ci ricorda la lettura del Siracide, ascolta la preghiera del povero, soprattutto del povero di spirito, cioรจ di colui che sa e si dichiara senza qualitร , come il pubblicano della parabola.
La preghiera del pubblicano, che Gesรน approva, non parte dai suoi meriti, nรฉ dalla sua perfezione (di cui nega lโesistenza), ma dalla giustizia salvatrice di Dio, che, nel suo amore, puรฒ compensare la mancanza di meriti personali: ed รจ questa giustizia divina che ottiene al pubblicano, senza meriti allโattivo, di rientrare a casa โdiventato giustoโ, โgiustificatoโ.
Cristo si definisce di fronte ad un mondo diviso in due: quello degli oppressori senza Dio e senza cuore, e quello degli oppressi senza protezione. Egli scopre un peccato: il peccato sociale, piรน forte che mai, antico quanto lโuomo; ed egli lo analizza in profonditร nellโingenuitร di una parabola dalla quale trae un duplice insegnamento. Quello del clamore che sale verso Dio gridando lโingiustizia irritante in una preghiera fiduciosa e senza risentimento, tenacemente serena e senza scoraggiamenti, con la sicurezza che verrร ascoltata da un giudice che diventa il Padre degli orfani e il consolatore delle vedove. Dโaltro canto, Gesรน stesso prende posizione, rivoltandosi come una forza trasformatrice dellโuomo su questa terra deserta di ogni pietร , per mezzo della risposta personale della sua propria sofferenza, agonizzante, in un giudizio vergognoso, senza difesa e senza colpa. Neanche lui viene ascoltato, ma si abbandona ciecamente a suo Padre, dalla sua croce, che ottiene per tutti la liberazione. La sua unica forza viene dal potere di una accettazione, certa, ma profetica, denunciante. Ci chiede, dalla sua croce: quando ritornerรฒ a voi troverรฒ tutta questa fede, che prega nella rivolta?
stud. giorgia
Qualโ รจ secondo te, la base biblica della fede della Chiesa in Dio uno e trino?
Qual รจ la base biblica della fede in Gesรน vero Dio e vero uomo o Figlio di Dio fatto uomo?
ร estremamente importante quando leggiamo la Bibbia, capire il senso delle parole secondo quello che Dio intende. Ogni parola infatti puรฒ avere piรน significati; similmente la parola fede, nella Bibbia vuol dire una cosa, ma nella societร di oggi ne vuol dire unโaltra.
Nella Bibbia avere fede in Dio vuol dire accogliere veramente Dio nella propria vita come Signore e Sovrano confidando il Lui in tutto. Diversamente nel mondo di oggi, si pensa che credere in Dio significhi accettare intellettualmente delle veritร intorno a Lui, pur senza seguirLo totalmente.
Dobbiamo ricordare perรฒ che Dio รจ molto rigido nel dichiarare che non esiste veritร al di fuori della veritร che Lui ha dichiarato nella Bibbia. Gesรน Cristo afferma che รจ impossibile arrivare al Padre se non per mezzo di Lui.
Allora per poter capire qual รจ la vera fede della Chiesa, dobbiamo riuscire ad ascoltare attentamente quello che dichiara la Bibbia, non quello che dichiarano gli uomini.
Dio ha guidato gli autori della Bibbia ad usare questa parola โekklesiaโ, per indicare lโassemblea di coloro che hanno veramente ricevuto la salvezza per mezzo della fede in Gesรน Cristo.
Secondo la Bibbia, Cristo รจ il capo della Chiesa. Perciรฒ chi รจ veramente membro della Chiesa segue Cristo come capo, perchรฉ Egli รจ: il Figlio di Dio, ma che significa questa proclamazione che รจ il nucleo della fede e dellโannuncio cristiano.
Nei loro scritti, gli Apostoli e gli Evangelisti enunciano e illustrano questo mistero perchรฉ ogni uomo a cui giunge il Vangelo possa accogliere Gesรน come il Signore e il Salvatore della propria vita: essi insegnano che Gesรน รจ il Verbo che era presso Dio fin da Principio, e che รจ Dio; per mezzo di Lui รจ stato creato tutto ciรฒ che esiste, perchรฉ in Lui รจ la vita (cfr. Gv 1,1-4).
Ebbene questo verbo si รจ fatto uomo ed รจ venuto ad abitare in mezzo a noi (cfr. Gv 1,14), abbracciando cosรฌ la nostra condizione di natura decaduta: infatti Egli ยซnon considerรฒ un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliรฒ sรจ stesso, assumendo la condizione di servo e diventando simile agli uominiยป (Fil. 2,6-7).
La testimonianza degli apostoli รจ dunque il fondamento della fede della Chiesa. Essi ci hanno trasmesso le sue parole e i suoi gesti, e la loro conoscenza di Lui. Lo hanno sentito affermare: ยซ quando avrete innalzato (sulla croce) il Figlio dellโuomo, allora saprete che lo sonoยป (Gv 8,28), usando cosรฌ una formula che riproduce lโindicibile nome di Dio, Jahvรจ (= Io sono Colui Che Sono)(Gn 3,14); lo hanno sentito uguagliarsi a Dio Padre, dicendo ยซIo e il Padre siamo una cosa solaยป (Gv 10,30); sanno che prima di essere in questo mondo, Egli preesisteva nellโeternitร , come ha detto nel congedarsi da loro: ยซSono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio il mondo e torno al Padreยป (Gv 16,28); hanno assistito meravigliati al suo insegnamento, nel quale Egli โcorreggeโ i precetti dellโAntica Alleanza ยซAvete inteso che fu detto agli antichi โฆ ma io vi dico โฆยป (Mt 5,21.27.33.38.43) e ne da uno nuovo (Gv 13,34); essi, sono testimoni dei grandi miracoli e segni con cui Dio lo ha accreditato presso gli uomini come Figlio suo (cfr. At 2,22), il piรน eloquente dei quali รจ la sua stessa risurrezione da morte.
Con altrettanta certezza sanno che il Figlio di Dio si รจ fatto veramente uomo: Egli nasce da una donna (cfr. Gal 4,4) e da essa riceve una natura umana come la nostra; compie lโitinerario dellโinfanzia secondo le prescrizioni della legge e dei costumi del suo tempo come ogni israelita (Lc 2,21-52); il suo corpo prova la fame (cfr. Mt 4,2), la sete e la stanchezza (cfr. Gv 4,6-7) come ogni uomo; la sua anima vive tutta la gamma delle emozioni: gioiose (cfr. Lc 10,21) e si rattrista (cfr. Gv 11,35), la meraviglia (cfr. Mc 6,6) e lo sdegno (cfr. Mt 21,12), la tenerezza (cfr. Mc 10,13) e la rabbia (cfr. Lc 12,37 e ss.); infine sperimenta il dolore fisico e spirituale della morte.
Per concludere io penso che per capire veramente fino infondo questo mistero di fede, ciรฒ di cui abbiamo bisogno รจ che si realizzi anche per noi e per ogni uomo la promessa del profeta Isaia: ยซla Vergine concepirร un Figlio che sarร chiamato โEmmanueleโ, che significa: Dio-con-noiยป (Is 7,14 in Mt 1,23).
articolo scritto dalla catechista
Giorgia benedetti
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